REDAZIONE AREZZO

Arezzo, 30enne ghanese in custodia cautelare per incendio alla questura

Il tribunale di Arezzo ha deciso la custodia cautelare per il 30enne ghanese accusato di incendio e lesioni alla questura.

Il piromane rimane in cella. Agente ferito nel fuggi-fuggi

La questura dopo le fiamme che si sono sviluppate lunedì

Rimane in cella. È la decisione del tribunale di Arezzo nei confronti del 30enne ghanese che lunedì mattina ha dato fuoco all’ingresso della questura di Arezzo e ferito un agente che è uscito dal pronto soccorso con 10 giorni di prognosi. Non ha spiegato davanti al giudice quello che gli era passato per la testa quando è entrato in questura con una bottiglia di gasolio dalla quale, con uno pneumatico, ha fatto partire la fiammata nella sala d’aspetto. Fiammata che ha mandato in tilt alcuni degli uffici della questura che oggi riapiranno al pubblico, salvo quello immigrazione.

Ieri la vicenda è arrivata in tribunale per l’udienza di convalida e la direttissima per la quale è stato chiesto il termine a difesa. C’è dunque da aspettare per la sentenza. Fatto sta che il pm Luigi Niccacci ha chiesto giudice Antonio Dami la custodia cautelare in carcere che poi è stata disposta dal tribunale. L’ipotesi di reato nei suoi confronti è un poker di accuse: incendio, danneggiamento, lesione e resistenza a pubblico ufficiale. E potrebbe aggiungersi anche l’interruzione di pubblico servizio visto che gli uffici passaporti, immigrazione e armi sono rimasti off limits dopo i fatti.

Il gambiano era entrato in questura con una bottiglia d’acqua svuotata e riempita con del gasolio. Si è intrufolato nell’edificio eludendo i controlli, approfittando del tran tran che c’è di mattina. Forse qualcuno gli ha aperto la porta senza che parlasse con la portineria, ma è solo un’ipotesi. La cosa certa è che ha iniziato a cospargere di gasolio l’atrio della questura e poi, molto velocemente, ha appiccato il fuoco con uno pneumatico. Le fiamme si sono sviluppate tra il panico generale ma gli agenti lo hanno subito placcato, anche se c’è stata una colluttazione e il poliziotto è dovuto andare al pronto soccorso. le sue ferite sono state giudicate guaribili in sette giorni.

Con gli estintori le fiamme sono state domante ma il loro liquido ha mandato in tilt i computer di alcuni uffici che quindi sono rimasti chiusi al pubblico. A quel punto per l’uomo sono scattate le manette ed è stato trasferito in cella dove è stato interrogato. Non ha spiegato quello che ha fatto ma sembrerebbe che sia andato in escandescenza dopo che gli era stato negata una richiesta - di cui non aveva diritto - all’ufficio passaporti.