
FRANCESCA MENABUONI Amministratore delegato di Nuove Acque la società che gestisce l’acquedotto aretino
Arezzo, 8 settembre 2016 - Sono chiare, fresche e dolci acque. La poetica di Petrarca vale anche per quello che scorre dai rubinetti aretini. Medaglia di bronzo per le acque pubbliche, la città infatti si trova sul terzo gradino del podio dell’indagine de La Nazione che le ha analizzate effettuando prelievi di campioni nelle principali città della Toscana. Sotto la lente fontane del centro storico: grazie al biologo Marco Tarducci, titolare di Hygien, un laboratorio di analisi indipendente con sede a Cerbaia, è stato possibile controllare l’acqua. Obiettivo capire attraverso esami microbiologici e chimici la qualità di ciò che beviamo. Che non è poi così male. Tutte le acque analizzate sono microbiologicamente pure. I prelievi sono avvenuti dai fontanelli pibblici nei centri storici o nei parchi. Cosa emerge? Che l’acqua migliore è quella di Firenze e che un’altra acqua di qualità è quella attinta alla fontana pubblica dei Bastioni ad Arezzo. Anche per la sua bassa temperatura con la quale sgorga. Le peggiori sono quelle di Grosseto e Pisa per durezza. In nessuno dei prelievi sono stati riscontrati valori fuori legge. Non solo analisi, anche un giudizio sensoriale da parte del biologo che ha dato i voti, assegnando un 9,5 a Firenze, 9 a Massa Carrara e 8,5 ad Arezzo. La particolarità della nostra acqua sarebbe appunto la temperatura bassa con la quale sgorga dalla fontana; il gusto è evidentemente migliore, e il decadimento rallenta. Ma come si è arrivati a questa qualità? Quali gli interventi fatti e quali quelli in programma? Lo chiediamo a Francesca Menabuoni amministratore delegato di Nuove Acque: «Questa indagine indipendente conferma l’elevata qualità dell’acqua fornita dall’acquedetto di Arezzo che nello specifico ha bassa durezza ed è equilibrata per sali minerali. Sono acque che per essere rese potabili e gradevoli necessitano di un trattamento complesso fatto all’impianto di Poggio Cuculo.
È stato fatto un grosso lavoro di disinfezione negli anni e impiantato un trattamento col biossido di cloro, tipologia che rispetto ai precedenti dà una maggiore gradevolezza e toglie il classico odore di cloro e varichina che si sentiva fino a qualche anno fa aprendo il ruibinetto. Grosso impegno poi nell’assicurare negli impianti telecontrolli 365 giorni giorno e notte su tantissimi parametri, per poter cortreggere in diretta le anomali anche da remoto e dare la massima sicurezza della qualità il 100% del tempo. L’acqua è fresca per una temperatura naturale e per il lavoro fatto sulle tubature per il trasferimento da Montedoglio». Nuove Acque assicura che l’obiettivo è portare l’acqua di questa qualità che oggi serve Arezzo e molti comuni limitrofi verso la Valdichiana come avviene a Cortona e Castiglion Fiorentino e a sud di Arezzo. Il tutto ampliando il telecontrollo anche agli impianti più piccoli.