ANGELA BALDI
Cronaca

Bimbi ucraini, 50 famiglie spalancano le porte delle loro case

Pioggia di domande per gli affidi sul moto della guerra: ma il centro accoglie tutti. Sono 25 i progetti attualmente in corso con minori di ogni nazionalità

bambini

Arezzo, 2 aprile 2022 - Già 50 famiglie aretine si sono dette disponibili ad accogliere minori non accompagnati scappati della guerra in Ucraina. Il tribunale dei minori di Firenze ha invitato infatti a promuovere affidamenti familiari in via prioritaria rispetto al ricovero in struttura. E se ad oggi non si registrano arrivi di minori non accompagnati in città, ad Arezzo è il centro Affid.Ar ad occuparsi della tutela di bambini e adolescenti. Emergenza a parte, quanti sono i minori in affidamento nel territorio? “I casi di minori che hanno in corso progetti di affidamento sono circa 25 al momento ad Arezzo – spiega Maurizio Bigi del Centro Affidi -  sono di tutte le età e vanno dai piccolissimi ai ragazzi. Alcuni continuano a vivere in famiglia affidataria anche otre i 18 anni, il tribunale infatti prevede un beneficio fino a 21. Accade quando il ricongiungimento con la famiglia d'origine non è possibile per vari motivi e persiste il problema del genitore”.

Spesso chi viene allontanato non ha una situazione familiare definita, in molti casi si tratta di genitori soli. Ecco perchè i minori restano a lungo con la famiglia affidataria e i progetti che prevedono un rientro sono pochi. “Nell'80% dei casi i ragazzi non tornano nelle famiglie d'origine – continua Bigi - Ci sono affidamenti senza termine che il tribunale mantiene. Non si tratta mai di percorsi che si trasformano in adozione: quelli dati in affido sono bambini che mantengono legami con la famiglia d'origine e la forma che ha trovato il tribunale dei minori è l'adozione aperta. Un affido senza tempo, un'adozione mite dove il minore aggiunge il cognome degli affidatari, ciò garantisce la permanenza dei contatti con la famiglia d'origine o con alcuni membri”.

Quanti ogni anno finiscono in affido? "Ogni anno in città 3 nuovi minori sono collocati in famiglia – dice Bigi - Al momento il centro affidi può contare su una decina di famiglie già formate all’accoglienza. Ad oggi non ci sono casi di ucraini non accompagnati, ma sul moto di generosità scaturito dalla guerra, sono decine e decine le richieste arrivate dalle famiglie aretine per essere inserite nel percorso affidi. Finendo nel circuito si rendono di fatto disponibili ad accogliere qualsiasi minore”. Le forme sono varie, sia part time che full time. “I minori in affido sono di tutte le nazionalità, albanesi, africani, pakistani, bengalesi e di ogni fascia d'età – spiega il Centro affidi - L'affido è molto elastico può essere a tempo pieno o prevedere il collocamento per certi orari o nei fine settimana ". Una scelta generosa ma anche delicata, scandita da un rigido protocollo.

Come funziona il percorso? «Prima c’è la segnalazione al tribunale dei minori – spiega Bigi – quindi i servizi sociali seguono l’inserimento. Da un lato si privilegia l’affidamento familiare per il beneficio del bambino, dall’altro c’è un preciso percorso di tutela già attivo. L’affidamento rispetto all’adozione è un cammino aperto anche alle coppie non sposate e ai single».