LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Arezzo e la Città del Natale, pronti, via: è già folla. Decine di migliaia aprono la festa

Oltre trentamila al debutto. Dalle 10 stand aperti poi trionfo di luci. Il sindaco: “Tandem con Vasari”

AREZZO INAUGURAZIONE CITTA' DEL NATALE

Lo spettacolo dell’inaugurazione lascia tutti i visitatori che affollano il Prato a bocca aperta: una ballerina vestita di rosso scende dal cielo apparentemente sospesa ai palloncini bianchi. Il taglio del nastro con le autorità e gli organizzatori della Città del Natale apre ufficialmente la maratona verso le festività

Arezzo, 17 novembre 2024 – “Con te, partirò”: accarezzata dalla voce di Bocelli una ballerina vestita di rosso danza nel cielo, apparentemente sospesa ad un mazzo di palloncini bianchi. Sale e scende sinuosa sul “tetto” della Città di Natale, che rompe gli ormeggi e prende il largo. Una partenza prima prudente in una giornata lanciata dalle prime code davanti ai parcheggi, e poi più decisa e robusta nel pomeriggio.

Non siamo ancora alla folla impenetrabile delle feste aretine ma ai blocchi di partenza di un evento che già si annuncia sontuoso. Nei numeri, che comunque superano perfino di sabato le trentamila presenze, anzi cinquantamila secondo le stime di Confcommercio, tra gli organizzatori l’unica ad avventurarsi in cifre.

Ma soprattutto nel colpo d’occhio di una città completamente trasformata. Sotto la ballerina che accarezza il cielo c’è una gran folla e tutta l’Arezzo che conta, in testa il sindaco Alessandro Ghinelli, il presidente della Fondazione Intour Simone Chierici, il presidente della Provincia Alessandro Polcri, il prefetto e tutte le autorità delle grandi occasioni.

Il taglio del nastro si staglia sopra i tetti delle casine del Prato: le più grandi misurano 4 metri per due, chi se le è aggiudicate paga dai 3500 euro circa degli oggetti regalo ai cinquemila della gastronomia, ai quasi 8000 di chi ha merceologie particolari, birra in testa.

Ma tutti, compresi gli artigiani più semplici dentro casine più microscopiche, sanno comunque che ci rientreranno. C’è chi parla di incassi per le attività principali oltre i centomila euro ma di sicuro la corsa ad aggiudicarsele conferma che il Natale è ormai un grande affare aretino.

Dal Prato alla piazza dei tirolesi, Grande di nome e di fatto, i cui confini sono segnati dalle misure fisiche più che dalle richieste, che anche lì sarebbero almeno doppie.

La città torna a parlare romano, romano stretto, la capitale anche del Natale aretino, almeno a livello di arrivi. “È sempre una festa, quest’anno ancora più considerandoche si intreccia alla mostra su Vasari” commenta soddisfatto il sindaco alle telecamere.

Con un pensiero speciale alle forze dell’ordine, alla polizia municipale e al prefetto Clemente Di Nuzzo, nuovo regista della sicurezza.

In effetti la sua mano si sente: la nuova circolazione intorno a piazza Grande è molto più rilassata di un tempo, si entra direttamente da via Seteria, una volta sprangata come una porta blindata, e si esce dove si vuole, una conquista in termini di naturalezza.

Di Nuzzo raccoglie bene il testimone da Maddalena De Luca. Un giorno di ripartenze, fin dalle 10 sono tutti al loro posto: dai banchi di San Jacopo e Risorgimento, che virano anche verso la gastronomia regionale guadagnando punti tra i consumatori, a quelli artigiani di Guido Monaco fino su al “cappello” del Prato.

Che offre il meglio di sè mentre la ballerina accarezza il cielo, un gioco di luci incredibile sotto gli alberi, una Fortezza scintillante, alla quale Confcommercio ha aggiunto il fascino inimitabile della Casa di Babbo Natale.

Paghi 10 euro all’ingresso (7 se sei aretino) ma stavolta dentro c’è l’imbarazzo della scelta: perfino la veduta dalle mura diventa un’attrazione indicata nei cartelli segnaletici. Poco sotto, nel chiostro della biblioteca, Eurochocolate alza le insegne perugine, in un incrocio che spezza non solo il cioccolato ma qualsiasi tipo di campanilismo.

E a fine mese il red carpet in piazza della Libertà. Un gemellaggio, uno dei tanti di un evento che mai come stavolta cuce storie, associazioni, affari e buoni pensieri, sotto il vischio non solo dei baci ma anche della pace, a ridosso della Fortezza. In giro decine di volti nuovi, gli assunti di Natale: fanno rodaggio alla folla pù moderata di ieri, sono pronti da oggi ad affacciarsi sulla calca. Proprio lì, nel cuore del grande Natale aretino.