Arezzo, 16 gennaio 2019 - E45 sequestrata e chiusa all'altezza del viadotto Puleto, nei pressi di Valsavignone, confine fra la Toscana e la Romagna, quello del pilone in cui il cemento armato era stato scarnificato dall'usura del tempo, scoperto da un ex poliziotto mentre andava a cercare funghi.
GUARDA IL VIDEO
L'Anas per l'esattezza a partire dalle 14 ha dato avvio alle operazioni di chiusura della superstrada in entrambe le direzioni, tra gli svincoli di Canili e Valsavignone, in corrispondenza del confine tra le province di Arezzo e Forlì Cesena. Anas, informa, che sta fornendo ai periti della Procura tutti gli elementi conoscitivi tecnici sul viadotto Puleto, per inquadrare al meglio le condizioni dell’infrastruttura e i lavori di manutenzione già avviati a dicembre, al fine di consentire una veloce riapertura al traffico ed evitare gravi disagi alla circolazione.
Ma a tenere banco è il giallo sul percorso alternativo, prima che da Anas e poi dalla Prefettura arrivino le indicazioni più operative. In un intervento l'Anas affronta proprio questo nodo. "Per quanto riguarda i percorsi alternativi sono in corso approfondimenti presso le sedi prefettizie interessate". Assicura di "essere impegnata a informare gli utenti con tutti i canali disponibili in coordinamento con le Autorità competenti, al fine di contenere i disagi". Ma in ballo ci sono anche le condizioni della viabilità alternativa, in alcuni punti imbarazzanti e interessata da precedenti frane. E ora la questione ricade anche su tutto il volume del traffico a lunga percorrenza.
Una questione calda e che è già stata oggetto di un vertice d'urgenza in Prefettura. La conferma arriva direttamente proprio dalla prefettura. "Si è tenuta una riunione operativa presieduta dal Prefetto Anna Palombi. Erano presenti il questore, il comandante provinciale dei carabinieri, il comandante della sezione della polizia stradale e i rappresentanti di Anas Toscana e della Provincia. Sono state rese note le iniziative di informazione all’utenza anche ttraverso l’aggiornamento dei pannelli a messaggio variabile posti sulla e/45 e sulla rete autostradale interessata nonche’ l’installazione di idonea segnaletica lungo le arterie coinvolte in ambito provinciale. Ma ancora non si specificavano entrate ed uscite obbligatorie e quindi i dettagli del nuovo percorso di fortuna: che invece arrivano a ruota e potete trovare negli articoli sotto
Il verdetto della commissione di tecnici cui si era affidato il procuratore capo Roberto Rossi, Fabio Canè e Antonio Turco, entrambi ingegneri, è stato inesorabile: il viadotto è a rischio collasso, cioè di crollo come il Ponte Morandi di Genova, via via che viene appesantito dalla circolazione quotidiana dei veicoli, leggeri e soprattutto pesanti. Di qui la scelta del decreto di sequestro preventivo con inevitabile chiusura al traffico. Quanto alle alternative, si può pensare a un'uscita obbligatoria a Valsavignone, con deviazione sulla vecchia provinciale Tiberina. Il tratto interessato è almeno fino a Canili.
Un calvario, ma il pericolo del disastro è peggio.Il provedimento, richiesto dal procuratore Roberto Rossi e firmato dal Gip Piergiorgio Ponticelli, è stato notificato stamattina dai carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria della procura e dai colleghi forestali. In queste ore viene individuata una viabilità alternativa per il traffico. Sul posto un centinaio di operai dell'Anas addetti alle operazioni di traffico e i dirigenti del compartimento di Firenze.
Il caso venne alla luce con le foto postate su Facebook a dicembre dall'ex poliziotto. Ne nacque un putiferio, con intervento della procura che inviò i carabinieri guidati dal luogotenente Antonello Di Palo a verificare. Poi la scelta di affidarsi al verdetto della comissione tecnica di periti, gli stessi che avevano già certificato il pessimo stato di manutenzione nella zona di un altro crollo, quello della poco distante piazzola di Pieve Santo Stefano. Ora il clamoroso decreto.
Al quale in serata l'Anas risponde con una lunga nota. "Tale opera era sotto monitoraggio da tempo da parte dei suoi tecnici e che le indagini e gli studi effettuati sull’opera e le ispezioni eseguite periodicamente, in relazione ai quali non sono state rilevate criticità di natura strutturale, saranno forniti alla Procura di Arezzo, al fine di valutare una possibile riapertura dell’opera, eventualmente con limitazioni al traffico.
Il viadotto “Puleto” è un ponte a cinque campate per circa 200 metri totali e, come rilevato già da tempo da Anas nel corso di uno specifico studio strutturale, condotto con ispezioni in situ, approfondimenti di calcolo e l’esecuzione di indagini sui materiali costituenti l’opera, presenta alcuni ammaloramenti nel sistema di appoggio, nei giunti e nei cordoli laterali e un degrado superficiale sulle pile e le spalle, con scopertura in alcune zone dei copriferri e l’ossidazione dei ferri di armatura, che tuttavia non pregiudicano la transitabilità del viadotto.
Allo scopo di ripristinare gli elementi strutturali ammalorati, Anas nei mesi scorsi ha progettato e appaltato un intervento di manutenzione straordinaria per l’adeguamento sismico e strutturale del viadotto del valore complessivo di circa 2,5 milioni di euro, nell’ambito del piano di riqualificazione della E45 attualmente in corso di realizzazione.
L’intervento di manutenzione del viadotto Puleto riguarda, in particolare, il risanamento del calcestruzzo, il miglioramento sismico dell’opera, il rifacimento dei giunti, il rifacimento dei cordoli e l’ammodernamento delle barriere laterali di sicurezza.
I lavori sono stati consegnati a dicembre e le attività di cantierizzazione per l’avvio dei lavori sono già in corso. Nella prima fase gli interventi riguardano il risanamento superficiale del calcestruzzo nella parte bassa dell’opera, al fine di non causare eccessive interferenze al traffico sulla E45 durante il periodo invernale. Dopo l’inverno è previsto l’avvio e il completamento delle altre lavorazioni.
L’intervento sul viadotto Puleto rientra nel piano di riqualificazione dell’itinerario E45-E55 Orte-Mestre, avviato da Anas negli ultimi tre anni per un investimento complessivo di 1,6 miliardi di euro. Si tratta del più importante investimento mai destinato a questa infrastruttura. Nel solo tratto toscano in provincia di Arezzo sono in corso o in fase di avvio lavori per un valore complessivo di oltre 50 milioni di euro che si aggiungono a quelli eseguiti negli ultimi anni su 11 viadotti per complessivi 5 km circa, che hanno quasi sempre riguardato anche l’ammodernamento delle barriere laterali di sicurezza, mentre lungo l’intero tratto toscano sono stati adeguati circa 18 km di barriera spartitraffico.
Anas precisa infine che tutti i ponti e viadotti della sua rete sono oggetto di procedure standardizzate di controllo che prevedono ispezioni trimestrali da parte del personale di esercizio e un’ispezione tecnica annuale più approfondita, oltre alla normale sorveglianza quotidiana garantita dal personale su strada. Sulla base di questo processo continuo di ispezioni e controlli viene programmato il piano di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria".