ANGELA BALDI
Cronaca

Guarito dal Covid ma col vecchio green pass

Aretino per 10 giorni in balia di un errore di sistema impigliato nelle maglie della burocrazia

pass

Arezzo, 15 gennaio 2022 - Impigliato nelle maglie della burocrazia, è ritrovato guarito dal Covid ma con in mano il vecchio green pass e una vaccinazione in scadenza da rifare per non restare senza certificato. Succede anche questo nel caos dei tamponi, delle mail di guarigione perse per strada e dei forzati della quarantena. La situazione paradossale è accaduta a un 23enne aretino che una volta guarito dal Covid si è visto riattivare il green pass ma nella vecchia versione, quella che riportava le precedenti 2 dosi di vaccino, con la seconda in scadenza e nessuna traccia della guarigione. “Ci sono voluti più di 10 giorni per riavere il green pass rafforzato aggiornato della guarigione da Covid  - spiega Francesco Donnini – il 28 dicembre scorso mio figlio Michele di 23 anni di ritorno da Bologna dove frequenta l’università è risultato positivo al tampone. Avrebbe dovuto fare la terza dose il 4 gennaio, ma la vaccinazione è saltata perché nel frattempo si è ammalato”. Fin qui normale amministrazione, il ragazzo si isola e una volta guarito procede al secondo tampone.

“Il 4 gennaio con referto il 5 è arrivato il tampone negativo – continua Donnini – ma il risultato non è stato inserito per errore di sistema nel fascicolo sanitario, solo nel portale referti. Michele non è stato contattato da nessuno, ha fatto entrambe le richieste di tampone tramite medico di base e non ha mai ricevuto comunicazione di fine malattia. A 24 ore dal tampone negativo la Toscana stabilisce la fine dell’isolamento, ma se il green pass non viene riattivato come si fa?”. Già perché il 23enne dopo il tampone negativo e successivo green pass valido 72 ore come da meccanismo automatico, invece di vedersi riattivare il nuovo certificato verde che spetta ai guariti, si è ritrovato col vecchio green pass. Quello con le 2 dosi di vaccino già fatte e in scadenza.

“Una volta scoperto di avere il vecchio green pass e non quello dei guariti, per paura di trovarsi senza documento – dice Donnini – mio figlio ha prenotato la terza dose per il 26 gennaio. Vi pare giusto fare un vaccino in più se si hanno gli anticorpi e solo per problemi burocratici? Ci siamo sentiti abbandonati, call center e indirizzi mail non ci hanno risposto. Solo dopo 10 giorni in balia di un buco di sistema è finalmente arrivato il green pass corretto e abbiamo potuto cancellare la terza dose, assurdo”.