
Guerrina e padre Gratien
Arezzo, 12 ottobre 2016 -" L'ha strangolata con le sue mani, le stesse mani con le quali subito dopo ha consacrato il corpo di Cristo": ci va giù dura l'avvocato Chiara Rinaldi che nel processo contro Padre Graziano per l'omicidio di Guerrina rappresenta una nipote della scomparsa. Ma più in generale sono tutti gli avvocarti di parte civile che vanno all'attacco del frate più sospettato d'Italia, sia dipingendolo con note di colore a luci rosse, sia rivisitando il quadro d'accusa che era già stato delineato dal Pm Marco Dioni nella sua requisitoria della scorsa udienza: i tabulati telefonici, gli sms che lo inchiodano, i depistaggi, la figura dello Zio Francesco. Tutti ovviamente si associano alla richiesta di condanna a 27 anni della pubblica accusa.
«Padre Gratien è un prete 'boccaccescò che frequenta prostitute ed è affetto da 'bugiarditè. Un prete che andava ridotto allo stato laicale». Lo ha detto l'avvocato Nicodemo Gentile, che rappresenta l'associazione degli scomparsi Penelope, durante l'udienza svoltasi in Corte d'Assise ad Arezzo che vede il frate Gratien Alabi imputato di omicidio volontario e soppressione di cadavere. Il caso è quello di Guerrina Piscaglia, la donna scomparsa due anni fa da Ca Raffaello nell'aretino.
Il legale ha definito sufficienti gli indizi per condannare il religioso. L'avvocato Nicola Detti, che rappresenta il marito di Guerrina Mirko Alessandrini, ha invece mostrato in aula le foto del figlio disabile di Guerrina, Lorenzo di 25 anni chiedendo la verità almeno per il giovane che cerca la madre dal momento della scomparsa. L'avvocato Antonio Petroncini, che rappresenta un'altra nipote di Guerrina, ha parlato di un frate che ha violato il quinto comandamento, non uccidere. Mentre il collega Giampiero Leonardi, per conto delle sorelle, ha parlato della crudeltà del delitto: i parenti non hanno potuto piangere su una tomba nè portarci un fiore.
In aula era presente anche Gratien Alabi. Al suo arrivo, ai giornalisti che gli chiedevano sull'udienza delle parti civili e dei familiari, ha detto: «Non me ne frega nulla». Venerdì prossimo sono in programma le arringhe della difesa rappresentata dagli avvocati Rizieri Angeletti e Francesco Zacheo. Il verdetto entro la fine del mese.