Tre punti in tre partite. L’Arezzo di Troise e Cutolo è partito come aveva iniziato quello di Indiani e Giovannini un anno fa. Il giudizio sulla versione attuale, però, non può che essere più severo. La scorsa stagione, infatti, il Cavallino era una neopromossa che si riaffacciava alla serie C con una rosa in gran parte confermata dalla D e tanti giovani debuttanti in C.
Molti sono rimasti, ma vantano un anno di esperienza in più. Poi c’è il valore delle avversarie, oggettivamente diverso: nei primi tre turni l’Arezzo del centenario vinse il debutto a Rimini, poi perse in casa con la Carrarese (che poi è andata in B) e a Pescara, con una compagine capace di arrivare sesta a fine torneo.
Con tutto il rispetto per Vis Pesaro e Pineto, è difficilmente ipotizzabile che riescano a ottenere risultati analoghi. Infine, bisogna anche tenere conto del diverso valore delle due rose e dei diversi obiettivi dichiarati: lo scorso anno era sufficiente una tranquilla salvezza con la ciliegina sulla torta di un piazzamento ai playoff, poi centrato.
Stavolta l’ambizione è migliorare l’ottavo posto dello scorso maggio, il che non significa certo vincere il campionato ma impone una tabella di marcia più redditizia dentro un girone dove forse non c’è il Cesena di turno ma che pare ancora più equilibrato e dunque insidioso.
Venendo alla rosa attuale, è senz’altro più attrezzata, al netto di valutazioni soggettive su certi profili: basti pensare che in attacco ora ci sono due centravanti di pari valore tra cui scegliere. Vero è, semmai, che alcuni dei rinforzi più attesi sono arrivati solo a poche ore dalla chiusura del mercato, per cui sono in gruppo da poco più di dieci giorni.
Il compito primario del tecnico e del suo staff è quindi amalgamare il gruppo, inserire i nuovi in un contesto di gioco chiaro e portarli a ritmo partita.
Un’altra priorità è registrare la fase difensiva: i sei gol subiti a Pesaro e Pineto sono troppi e Del Fabro e Gigli hanno palesato gravi difficoltà a fare coppia al centro se presi in velocità e alle spalle. Il rientro di Montini a destra potrebbe consentire a Troise di schierare Lazzarini al centro per favorire dinamismo e costruzione dal basso. Servono soluzioni e servono presto: non può essere solo un problema di motivazioni, quando siamo appena alla terza giornata. Contro il Legnago, ancora a secco di punti, venerdì gli amaranto devono ritrovare certezze e tre punti.