
Sopra, Capello. In alto, Ogunseye
Cercasi gol disperatamente. Un leit motiv che va avanti, in pratica, da inizio stagione. Con il sottotitolo ad accompagnarlo: tanta, presunta, qualità in attacco, ma una fatica bestiale a buttarla dentro. Classifica alla mano, gli amaranto sono la squadra che segna di meno tra le prime nove del girone. Sono appena 36 le reti realizzate in 32 giornate.
Per dare l’idea della sterilità offensiva, basti pensare che il cavallino segna meno del Pontedera e ha fatto gli stessi gol della Lucchese, con cui condivide l’undicesimo attacco del torneo. Numeri impietosi che hanno zavorrato il cammino dell’Arezzo sia nella gestione Troise che in quella attuale di Bucchi. Andando più nel dettaglio, nelle ultime otto partite sono stati soltanto tre i gol su azione (Pattarello a Terni, Tavernelli e Ravasio a Rimini).
Gli ultimi due successi, contro Sestri Levante e Spal, sono maturati grazie a calci da fermo (angoli o punizione). Analizzando anche la distribuzione tra reparti, l’apporto di difensori e centrocampisti è stato sostanzialmente marginale. Sommando i due reparti, l’Arezzo ha messo a referto la miseria di quattro reti (Mawuli, Renzi, Gilli e Gigli). Non va meglio nemmeno se ci spostiamo nel reparto offensivo dove Pattarello a parte (13 reti), il contributo in termini realizzativi degli altri attaccanti è stato largamente insufficiente.
Ogunseye e Tavernelli sono fermi a quota 4, Ravasio ne ha segnati due di fila, ma complice anche l’infortunio alla spalla è in una fase involutiva. Per non parlare di Capello ancora a secco.
Discorso a parte per Guccione, in gol 5 volte, ma che da tempo ormai ha arretrato il suo raggio d’azione e quindi gioca molto più lontano dalla porta. Tirando le somme, i conti per quanto concerne l’efficacia della manovra non tornano.
Toccherà a Bucchi trovare il rimedio e soluzione in questo ultimo mese e mezzo di campionato per atterrare ai playoff con qualche certezza in più. La possibilità di chiudere la stagione regolare recuperando qualche posizione in classifica e disputare gli spareggi per la B con qualche carta da spendere, passano inevitabilmente dal cominciare a segnare con maggiore continuità. Altrimenti quel leitmotiv che ormai va avanti da settembre continuerà ad accompagnare il Cavallino fino a Primavera inoltrata.