REDAZIONE AREZZO

Arezzo: mostra "Scatti contro la violenza" per beneficenza alla Galleria Imago

La mostra fotografica "Scatti contro la violenza" ad Arezzo raccoglie fondi per Pronto Donna, centro antiviolenza.

La Galleria Imago di via Vittorio Veneto 33/20, ad Arezzo, ospita oggi e domani "Scatti contro la violenza", mostra fotografica collettiva e vendita di beneficenza organizzata da associazione Imago e associazione Pronto Donna. La mostra, a ingresso libero, sarà inaugurata oggi alle 17, e rimarrà aperta fino alle 20. Alle 19 la regista Alessandra Bedino coinvolgerà il pubblico in un breve reading dal titolo "Sii dolce con me… Voci contro la violenza sulle donne". Domani la collettiva rispetterà gli orari 10-13 e 15-20.

Da anni Imago promuove eventi culturali e artistici anche con fini sociali. Nella mostra "Scatti contro la violenza" sono state selezionate 55 immagini dagli archivi personali di 34 fotografi che hanno risposto all’appello. Gli scatti scelti offrono prospettive intime su soggetti diversi, attraverso l’arte della luce, delle ombre e del colore, e nella mostra diventano insieme veicolo di un invito a non rimanere in silenzio sulla violenza di genere.

Nei due giorni dell’evento, negli spazi della mostra sarà anche possibile farsi scattare un "ritratto senza tempo", realizzato con un antico banco ottico dell’associazione. Ogni dettaglio emergerà grazie allo sviluppo manuale. Un processo lento – agli antipodi della rapidità del digitale – che cattura l’anima del soggetto.

Il ricavato della vendita delle foto e dei ritratti delle due giornate sarà devoluto al sostegno delle attività di Pronto Donna di Arezzo, centro antiviolenza attivo da trent’anni. Le operatrici e le volontarie dell’associazione, insieme a professioniste psicologhe e avvocate, aiutano le vittime a cambiare le proprie vite. Al numero di telefono 0575355503 rispondono figure preparate ad ascoltare chi chiede aiuto. I contributi pubblici e le donazioni private rendono possibile offrire rifugio e sostegno finanziario a chi ne ha bisogno.

Grazie alle segnalazioni di operatori sanitari e professionisti, è possibile entrare in contatto con le perseguitate direttamente sul territorio. In Italia una donna su tre infatti è vittima di violenza – fisica o psicologica.