Arezzo, 29 settembre 2017 - "Non ci fermeremo di fronte a un’opera d’arte, l’importante è la fruibilità della città». Parole del sindaco Ghinelli che, annunciando l’idea dell’abbattimento del muro perimetrale che divide l’ex Caserma Cadorna da piazza del Popolo per realizzare un collegamento diretto distruggendo i murales di Icastica, ha scatenato ogni tipo di reazione. A partire dalle raccolte firme dei singoli cittadini sui social network, fino a quelle più istituzionali e che provengono da vari indirizzi politici. Per molti infatti i murales di piazza del Popolo sono un patrimonio da tutelare e da valorizzare. Un vespaio di polemiche alzato anche da tantissimi aretini che si sono scatenati sui social e hanno avviato una petizione online sulla piattaforma change.org che ha superato le mille firme in poche ore. «Chiediamo che il sindaco e tutta la giunta riconsiderino il loro progetto di abbattimento e lascino i murales così come sono e dove si trovano» si legge nel testo della petizione che lancia un appello ai cittadini di Arezzo e a tutti coloro che vogliono scendere in campo a tutela della cultura in generale e in questo caso della street art. La presa di posizione arriva anche dai Popolari per Arezzo che dichiarano incredulità e perplessità rispetto alla possibilità di abbattere il muro del parcheggio lungo via Garibaldi per unirlo alla Cadorna. Dopo molti anni di degrado, questo muro è stato rivalorizzato in occasione di Icastica 2015 attraverso la realizzazione di murales firmati da artisti quali Eron, Brad Downey, Sten e Lex che, dopo aver operato in tante città italiane e straniere, hanno contribuito ad arricchire anche Arezzo.
Queste opere rappresentano una risorsa e un esempio di riqualificazione urbana che l’amministrazione dovrebbe impegnarsi a promuovere per i Popolari. «In questo periodo storico in cui tutti purtroppo alzano muri - commenta Massimo Soletti dei Popolari - ad Arezzo si vorrebbe abbattere quei pochi che hanno un valore positivo. La street art, democratizzazione dell’arte contemporanea, divide e sicuramente non può piacere universalmente, ma è indiscutibile che le opere presenti in città abbiano dotato aree anonime e in degrado di un profondo senso estetico: ad appena due anni dalla loro realizzazione ci sembra inconcepibile rinunciare ad installazioni di grandi artisti internazionali». I Popolari trovano che l’ipotesi contraddica la volontà del consiglio comunale che sei mesi fa ha approvato l’atto di indirizzo che impegnava la giunta a riqualificare aree della città con murales «legalizzati». Firma la petizione anche Matteo Bracciali consigliere comunale Pd che dice: «Nella città che vuole vivere di turismo le parole del sindaco riguardo all’abbattimento del murales di in via Garibaldi sono stonate e fuori luogo. La superficialità con cui si è bollata come trascurabile l’opera di Moneyless ed Eron parla da sola ed è la conseguenza dell’approccio che questa amministrazione ha sul tema della cultura. Probabilmente questo è l’ennesimo annuncio senza conseguenze».