ANDREA LORENTINI
Cronaca

Arezzo, Pattarello non basta più. Le soluzioni per la crisi dell’attacco

Mancano punte capaci di finalizzare, ma il tecnico Bucchi vuole una squadra più corta e aggressiva

Filippo Guccione, attaccante

Filippo Guccione, attaccante

Nella crisi di risultati dell’Arezzo c’è un fattore che più di altri ha contributo: la difficoltà ad andare in gol con più giocatori. In generale gli amaranto hanno sempre faticano a segnare. Lo dicono i numeri: 31 le reti all’attivo che valgono solo l’ottavo attacco del girone. Dati insufficienti considerando il potenziale in organico. Se andiamo più ne dettaglio, ci accorgiamo che negli ultimi tre mesi sono soltanto tre i calciatori che hanno iscritto il proprio nome sul tabellino dei marcatori. Si tratta di Pattarello (in foto), Guccione e Gigli. Nelle ultime 12 partite, in fatti, nessun altro calciatore ha trovato la via della rete, il che ha avuto un impatto pesante sui risultati. Davanti l’Arezzo è ormai da troppo tempo Pattarello dipendente. Il numero 10 nel periodo preso in considerazione, ha realizzato 9 gol di cui 3 su rigore. Segue Guccione con 4 centri di cui uno dal dischetto e poi Gigli con la rete di Legnago. Se allarghiamo il discorso agli altri reparti, l’apporto di centrocampisti e difensori è stato pressochè irrilevante. Escluso Gigli, un solo gol a testa per Mawuli e Renzi. In questo momento di fatto se non segna Pattarello sono guai.

A Bucchi l’arduo compito di trovare soluzioni per allargare il ventaglio delle finalizzazioni. A Terni qualche scampolo di quella che è la nuova filosofia dell’allenatore si è intravisto. Squadra più corta e più alta con un maggiore numero di giocatori che accompagnano l’azione d’attacco. Però si torna sempre lì: l’unico veramente pericoloso è stato il solito Pattarello con la rete e l’occasione in avvio di ripresa del possibile 2-2. Intorno a lui poco o nulla a parte l’assist di Tavernelli per l’illusorio vantaggio. Contro la Torres servirà, dunque, un ulteriore passo in avanti, sopratutto in termini di efficacia negli ultimi 20 metri.

Il primo Arezzo della gestione Bucchi si è schierato con il 4-2-3-1, aggressivo nelle intenzioni, ma rivelatosi un po’ troppo fragile nel filtro in mediana e a livello difensivo. Premesso che non tutti gli avversari avranno la forza d’urto della Ternana, non sarà facile trovare il giusto compromesso tra la necessità di sfruttare le qualità offensive e mantenere un equilibrio. A centrocampo, in attesa di riavere Damiani al top della condizione, un assetto con due mediani presuppone il sacrificio del quartetto offensivo.