ANDREA LORENTINI
Cronaca

Arezzo, per Troise il digiuno si allunga. Amaranto senza vittoria da un mese e mezzo

Da 6 giornate mancano i tre punti. Pattarello non trova ancora la rete mentre Tavarnelli offre qualche spunto. Bene Guccione .

Arezzo, per Troise il digiuno si allunga. Amaranto senza vittoria da un mese e mezzo

Guccione vicino alla porta avversaria riesce ad incidere

L’istantanea della "Minghelli" che ricaccia indietro i giocatori amaranto al termine della partita contro l’Entella è la fotografia che sintetizza in maniera plastica il momento. L’Arezzo che non sa più vincere, allungando a 6 gare la serie negativa senza successi, è una squadra che ha perso la fiducia dei suoi tifosi mentre il malumore dell’ambiente, intorno alla squadra di Troise, cresce sempre di più. Alla freddezza della sud si aggiunge il record negativo di paganti con soli 878 spettatori che hanno acquistato il biglietto al botteghino. La settimana che porta al derby di lunedì sera a Lucca sarà trascorsa ancora in ritiro anche se, da quanto filtra, sarà una "reclusione" meno stringente. La situazione rimane delicata: chi si aspettava che il passaggio del turno in coppa Italia avrebbe acceso una scintilla è rimasto deluso.

L’Arezzo resta prigioniero dei suoi difetti, ovvero dell’incapacità di avere continuità nei 90 minuti. Contro l’Entella è arrivata l’ennesima riprova: primo tempo ottimo e dominate per personalità, intensità e pressione, ripresa remissiva subendo la rimonta in superiorità numerica. I numeri inchiodano gli amaranto: appena 4 punti nelle ultime sei giornate. L’ultimo acuto risale al 18 ottobre (1-0 a Sestri Levante).

Un mese e mezzo senza i tre punti che ha scavato il divario con il vertice. L’Arezzo adesso è a -13 dal Pescara, - 10 dalla Ternana e -8 dall’Entella, le prime tre della classe. Nessuno sia chiaro pretende la vittoria del campionato, ma di sicuro il patrimonio di punti dilapidato nelle ultime sei giornate è enorme e la squadra sarebbe potuta essere molto più avanti. Gli amaranto si trovano nel limbo: -3 dal quarto posto e + 3 sul decimo. Il suo banco degli imputati c’è finito l’allenatore che, va detto, ha la responsabilità di non essere riuscito ancora a tirare fuori la vera potenzialità del gruppo, anche se più che indicare un unico colpevole bisognerebbe capire quale sia la vera natura di fragilità dalle quali la squadra non riesce ad emanciparsi.

Così come non si può non evidenziare lo scarso rendimento di alcuni singoli, sopratutto nel reparto offensivo. Dopo la doppietta in coppa, Ogunseye è tornato nella versione sbiadita di campionato. Non segna da otto giornate e le 4 reti in 17 partite sono una media insufficiente per chi è stato preso, in estate, per fare la differenza in attacco. Stesso discorso per Pattarello che non riesce a ritrovare se stesso. Qualche spunto è arrivato da Tavernelli, mentre un discorso a parte merita Guccione: riportato più vicino alla porta avversaria riesce ad incidere molto di più e la rete all’Entella ne è la dimostrazione. Un appunto tattico per il futuro.