Arezzo, 7 aprile 2022 - In 15 anni siamo passati in provincia da mille dipendenti ad appena 650, a fronte di pensionamenti non ci sono state adeguate assunzioni”. Snocciola numeri Michele Giusti coordinatore Cgil poste Slc di Arezzo, e parla del personale che manca, circa 40 addetti tra portalettere e addetti agli sportelli. “Nel recapito manca il 20% del personale e le non assunzioni pesano sul lavoro – continua Giusti – servirebbero circa 25 postini in più in tutta la provincia, 15 persone agli sportelli, 40 dipendenti totali mancano all’appello a fronte di pensionamenti senza reintegri. La situazione è complicata basti pensare che ad Arezzo alle lavorazioni interne che si trovano alla stazione prima erano presenti circa 12 persone, oggi qui lavorano solo 4 dipendenti che gestiscono 24 ore. In alcuni uffici come a Montevarchi le lavorazioni interne non ci sono”.
Sono in stato di agitazione fino al 13 aprile i lavoratori toscani di Poste Italiane, con astensione da straordinari e prestazioni aggiuntive. Chiedono di poter garantire un servizio migliore e condizioni di lavoro sostenibili, con un piano di assunzioni adeguato in una regione che secondo la Cgil ha subito i tagli maggiori. “Ci sono zone come Castiglion Fiorentino con tagli da 12 portalettere a 4 – continua il ordinatore di Cgil poste - il territorio è ampio e questo crea problemi nei recapiti. Stessa cosa con Marciano, Cesa, Lucignano, Monte S.Savino accorpati a Camucia ma con sede a Badia al Pino: il postino parte ogni volta da Badia al Pino e deve coprire zone vastissime, se a ciò si aggiunge la consegna a giorni alterni, basta che ci siano malattie o ferie per dilatare i tempi”. La mancanza di personale si riflette su cittadini e consegne. E se Arezzo città è meno colpita, basta spostarsi in periferia per veder dilatare i tempi della posta. “Oltre ai 650 lavoratori assunti, esistono altri 30 precari, ragazzi a tempo determinato in tutta la provincia – dice Giusti – si tratta soprattutto di portalettere”. “Arezzo è la provincia messa peggio in Toscana per mancanza di personale – dice Salvatore d’Amico Cgil slc – scoperti sia gli uffici che il servizio consegna che avviene a rilento con gravi disagi per i cittadini. Oltre alle mancate assunzioni c’è il problema dei precari che creano dispersione di professionalità e non conoscono bene zone e indirizzi.
Dobbiamo valorizzare le poste che sono un punto di riferimento per la popolazione e per tanti anziani, spesso la chiusura degli uffici comporta disagi soprattutto ai pensionati costretti a spostarsi di molti km”. Da parte sua Poste fa sapere che secondo il piano assunzioni, nei prossimi 3 anni sono previsti circa 25mila ingressi in tutta Italia. In Toscana non chiuderà nessun ufficio postale dei 900 attualmente presenti sul territorio, nessuno dei 94 uffici di Arezzo e che solo per il 2022, le assunzioni previste in tutta la Toscana sono 105. Lo scorso 1 marzo sono stati confermati a tempo indeterminato 62 portalettere. A questi andranno a sommarsi 16 consulenti finanziari e 27 operatori di sportello, che verranno assunti in regione nel corso del 2022.