Aarezzo, 4 settembre 2024 – È stato effettuato il primo intervento svolto interamente con tecnica robotica di tumore al pancreas all’ospedale San Donato. Dopo Grosseto, nella Asl Toscana sud est anche ad Arezzo si adegua alle nuove tecniche e da oggi è possibile eseguire una pancreasectomia utilizzando esclusivamente il robot Da Vinci. L’intervento è stato operato nei giorni scorsi su una paziente quarantenne, in buone condizioni di salute, dall’equipe della Chirurgia Generale e d’Urgenza guidata dal dottor Marco De Prizio.
“Un ottimo risultato che ci rende molto soddisfatti del lavoro svolto per la prima volta al San Donato - commenta il dottor De Prizio -. Sulla paziente è stata utilizzata la tecnica robotica mini invasiva, riducendo così il dolore post operatorio per l’assenza di incisioni chirurgiche e permettendo la diminuzione dei giorni di degenza ospedaliera. Sempre per il mese di settembre sono in programma al San Donato altri due interventi con robot Da Vinci per il trattamento del tumore al pancreas”.
Dal 2010 a oggi al San Donato di Arezzo sono stati effettuati oltre 6000 interventi con tecnica mininvasiva con il robot Da Vinci, di questi 2500 di chirurgia generale. Subito dopo la pandemia, l’attività è progressivamente aumentata sia in termini numerici sia in termini di complessità della casistica trattata.
“Nei primi 8 mesi al San Donato sono stati effettuati con il robot Da Vinci 6 tumori pancreatici, gli ultimi 2 con tecnica totalmente robotica - aggiunge il dottor De Prizio - Nello stesso periodo sono stati trattati 8 pazienti portatori di patologie benigne dell’esofago. Al San Donato, nel mese di settembre, oltre agli interventi al pancreas, sono in programma altri 3 interventi con patologia esofagea benigna. Sono numeri molto importanti in ambito della chirurgia robotica, che ci danno fiducia nel lavoro svolto finora e ci danno la spinta per il futuro. Siamo convinti che la rete chirurgica della Asl Toscana sud est possa offrire ai cittadini la presa in carico in loco delle patologie più complesse, senza che ricorrano a faticosi, e costosi, spostamenti verso ospedali distanti dalle loro abitazioni”.