REDAZIONE AREZZO

Arezzo Science Lab ospita il Premio Nobel Anton Zeilinger per una lezione unica

Il Premio Nobel Anton Zeilinger terrà una lezione su teletrasporto e informatica quantistica ad Arezzo.

Il Premio Nobel Anton Zeilinger terrà una lezione su teletrasporto e informatica quantistica ad Arezzo.

Il Premio Nobel Anton Zeilinger terrà una lezione su teletrasporto e informatica quantistica ad Arezzo.

Arezzo Science Lab porta in città il Premio Nobel Anton Zeilinger. Questa sera alle ore 21 all’Auditorium del Centro Affari il Professor Zeilinger terrà la sua lezione dal titolo "La Danza dei Fotoni", in un evento unico in Italia e uno degli eventi dell’anno per la città. Zeilinger ha vinto il Premio Nobel per la Fisica nel 2022 per i suoi studi sul teletrasporto quantistico e sull’informatica quantistica, porterà il pubblico a conoscere alcuni degli argomenti più interessanti ed pioneristici dell’attualità: computer quantistici, intelligenza artificiale.

Professor Zeilinger, nel suo libro "la danza dei fotoni" emerge una visione di un mondo dove per orientarci avremo bisogno di una nuova comprensione, può darcela la fisica in sinergia con le scienze umane per un sapere vasto e articolato?

"Sono d’accordo, in futuro avremo bisogno di una visione del mondo che includa scienze naturali, discipline umanistiche, arte, musica e religione".

Zeilinger ha vinto il premio Nobel, tra le altre cose, per "il lavoro pionieristico nella scienza dell’informazione quantistica".

Potrebbe raccontarci cosa sta succedendo con argomenti di forte interesse pubblico come l’informatica quantistica?

"La scienza dell’informazione quantistica porta alla possibilità di rendere i messaggi assolutamente sicuri sia all’interno di un computer che nella comunicazione. Il calcolo quantistico è un obiettivo scientificamente molto impegnativo, la sua fisica e la sua matematica sono piuttosto interessanti. Ma è impossibile dire quando avremo un vero computer quantistico con capacità complete".

Citando il suo ultimo libro: "una nuova teoria è veramente convincente se è in grado di predire qualcosa che nessuno è ancora riuscito a descrivere teoricamente e osservare in un esperimento". Quali direbbe che siano le principali questioni che dovranno essere affrontate nel prossimo futuro dalla comunità scientifica?

"Secondo il mio modo di vedere, uno degli obiettivi più ambiziosi è verificare i fenomeni quantistici su oggetti molto grandi, come batteri e cellule biologiche. Questa è una sfida molto stimolante".

Dal suo lavoro emerge un tema molto importante: la comunità scientifica è una vera comunità, fatta di collaborazioni trasversali.

È un valore da cui dovremmo imparare in tutti gli ambiti?

"Si certamente. Penso che la collaborazione sia molto importante, così come lo è la competizione scientifica. Abbiamo imparato a collaborare e competere allo stesso tempo, e questo è un modo di procedere importantissimo".

Terrà una lezione ad Arezzo Science Lab, Arezzo è una città che può vantare artisti come Piero della Francesca e Vasari tra i suoi tesori.

Il Rinascimento ha portato un modo di vedere il mondo, una dimensione umanistica in cui scienza e arte erano unite. Apprezza questo periodo storico e la sua eredità?

"Il Rinascimento è un periodo importantissimo anche per le fondamenta della scienza. Lì l’umanità ha scoperto come fare esperimenti che rispondono a domande importanti".