ANDREA LORENTINI
Cronaca

Arezzo senza equilibri a centrocampo. Milan Futuro, l’occasione per la svolta

Bucchi gioca senza un incontrista e l’attacco è inconsistente. Sabato contro i rossoneri un altro bivio .

In alto, Renzi. Sopra, l’allenatore Bucchi

In alto, Renzi. Sopra, l’allenatore Bucchi

L’illusione che la stagione dell’Arezzo potesse aver svoltato in positivo è durata tre partite e mezzo. Almeno fino al gol subito da Cortesi appena prima dell’intervallo contro il Carpi. Dal secondo tempo contro gli emiliani, non è stato più l’Arezzo dominante nel gioco, coraggioso, aggressivo, capace di battere in successione Rimini, Sestri Levante e Spal. La sconfitta di Ascoli ha riportato a galla vecchi difetti che sembravano cancellati. La gara del "Del Duca" ha rappresentato un brusco passo indietro in quel processo di crescita che con la gestione Bucchi, il cavallino sembrava aver intrapreso. Più che il secondo ko di fila a preoccupare è il fatto che a sei giornate dalla fine, il trend è consolidato: questo Arezzo segna troppo poco (appena 36 reti) e non riesce a trovare una vera continuità restando, perennemente sull’altalena dei risultati.

I numeri sono freddi ma non mentono. Con Bucchi due sconfitte, poi tre successi di fila e ancora due ko uno dietro l’altro. Con la conseguenza che la classifica non migliora, anzi. Gli amaranto sono, nuovamente, scivolati al settimo posto agganciati e scavalcati (in virtù del vantaggio negli scontri diretti) dal Pineto. Ad Ascoli si è rivista quella squadra esangue che si era infilata in un lungo tunnel involuto fino all’esonero di Troise. Nel post partita Bucchi ha sottolineato un aspetto chiave, ovvero che la qualità senza cattiveria e senza anima non basta. Arrivare ai playoff con questo rendimento fatto di montagne russe è controproducente. Adesso è come ripartire un po’ daccapo.

La scelta tattica di schierare molti giocatori di qualità e offensivi contemporaneamente ha pagato per qualche partita poi gli avversari hanno iniziato a prendere le misure e il meccanismo si è inceppato. Sul piano della mentalità e dell’approccio la proposta di calcio di Bucchi è corretta e condivisibile, ma è chiaro che qualche accorgimento va preso perché le ultime due gare hanno evidenziato qualche limite sul piano dell’equilibrio.

La squadra fatica a sorreggere tre attaccanti più un centrocampo infarcito di piedi buoni e incursori, ma senza incontristi. Guccione regista rimane una buona intuizione e una valida opzione, semmai intorno al lui serve almeno un mediano (Damiani) che garantisca maggiore interdizione quando gli avversari, vedi Carpi e Ascoli, nel secondo tempo alzano il ritmo o la pressione.