Arezzo, 9 agosto 2018 - Sequestrato altro impianto di raccolta e recupero rifiuti nel Comune di Castiglion Fiorentino. E’ la terza Società, nell’arco di due mesi, ad essere chiusa a seguito dell’intervento della Procura di Arezzo e dei Carabinieri Forestali. Questa volta è toccato a una Società a responsabilità limitata che da che poco memo di un anno operava in quel territorio Comunale a poca distanza da altro Centro di recupero sequestrato il mese scorso per reati in parte simili. l’attività che ha portato ai sigilli è nata da una complessa indagine della Sezione di PG Carabinieri della Procura di Arezzo e del Gruppo Carabinieri Forestali di Arezzo che da tempo avevano messo gli occhi su rottamatore.
Gli accertamenti questa volta hanno riguardato non solo la verifica dei flussi di rifiuti in ingresso ma anche le autorizzazioni ambientali possedute attraverso una verifica amministrativa per accertarne la loro legittimità. Ed è proprio su quest’ultimo punto che sono emerse le notivtà. In particolare, secondo l’ipotesi inquirente, sarebbero state ottenute mediante false attestazioni del privato alla Pubblica Amministrazione che avrebbero indotto quest’ultima in errore e, conseguentemente, a rilasciare titoli autorizzativi contenenti informazioni non veritiere e come tali privi di efficacia.
L’attività ha poi proseguito attraverso uno scrupoloso monitoraggio dei soggetti che conferivano al predetto centro ed è stato scoperto che, in un determinato periodo di tempo preso a campione, la maggior parte di questi erano senz’altro di natura illecita perché provenienti da soggetti mai autorizzati alla raccolta e al trasporto di rifiuti speciali ovvero da soggetti che consegnavano rifiuti, puntualmente accettati dal destinatario senza il formulario e quindi in totale assenza di tracciabilità ovvero al ‘’nero’’.
A seguito delle risultanze il centro nel mese scorso aveva subito un decreto di ispezione da parte dell’autorità giudiziaria. durante il quale i Carabinieri Forestali avevano accertato una situazione di disordine tale e pericolo senza precedenti. Rifiuti accatastati a varie altezze all’interno del corpo di fabbrica senza alcuna protezione contro i rotolamenti, mezzi meccanici a gasolio operanti nei locali privi di sistemi di aerazione, rifiuti mescolati fra di loro alla rinfusa. Per tutto questo e per altro ancora il Pubblico Ministero, titolare del procedimento, Angela Masiello ha chiesto e ottenuto dal GIP Piergiorgio Ponticelli il sequestro preventivo dell’intero impianto che nella giornata di ieri è stato eseguito nei confronti del legale rappresentante della Società e dell’Amministratore di fatto della stessa.