"Artigianato, caccia ai giovani". Sassolini e la ricetta per ripartire

In provincia di Arezzo, il 10% delle imprese si trova nella Valtiberina, con Sansepolcro e Anghiari come principali centri. Il presidente di Cna Valtiberina, Livio Sassolini, sottolinea l'importanza della collaborazione e della formazione professionale per il futuro dell'economia locale.

"Artigianato, caccia ai giovani". Sassolini e la ricetta per ripartire

"Artigianato, caccia ai giovani". Sassolini e la ricetta per ripartire

SANSEPOLCRO

Delle 35.311 imprese presenti in provincia di Arezzo, poco meno del 10%, ovvero 3232, hanno sede in Valtiberina. Entrando nello specifico, le aziende artigiane in provincia sono 9572 e in Valtiberina opera circa l’8% di esse, pari a 734. I settori prevalenti sono quelli delle costruzioni (269 imprese) e della manifattura (204) e i Comuni del comprensorio nei quali la concentrazione delle imprese è maggiore sono i due principali: Sansepolcro con 367 realtà (50%) e Anghiari con 145 (19%). Al presidente di Cna Valtiberina, Livio Sassolini, il compito di commentare i dati. "Siamo abbastanza in linea con il trend – afferma – al netto delle cessazioni d’ufficio. C’è una marcata prevalenza dei settori tradizionali, ma piccoli segnali si cominciano a notare anche su altri". Sassolini analizza in controluce la situazione con una serie di riflessioni tendenti a migliorare con il tempo gli attuali assetti, ragionando secondo una logica che privilegia l’abbattimento dei confini regionali in una vallata geograficamente omogenea. "Dobbiamo continuare a superare le logiche campanilistiche – prosegue – e acquisire uno spirito di maggiore collaborazione, lo stesso che negli ultimi mesi abbiamo messo in moto per la candidatura dell’Alta Valle del Tevere tosco-umbra a capitale italiana della cultura 2026. Anche economia, digitalizzazione e altre tematiche importanti debbono trovarci in sintonia". Per ciò che riguarda lavoro, formazione professionale e salvaguardia di determinati mestieri a rischio di estinzione, Sassolini ricorda che il 20 febbraio, alla Borsa Merci di Arezzo, verranno presentati i risultati relativi al questionario distribuito negli istituti medi superiori della provincia. "Anche in questo caso – sottolinea – dobbiamo focalizzare l’attenzione su un’alternanza che permetta un primo approccio del giovane con il mondo del lavoro. Il rapporto fra scuola e aziende diventa un elemento imprescindibile: dobbiamo rafforzare numericamente questo rapporto in termini di monte ore e di settimane di stage". Un ultimo suggerimento di Sassolini prende spunto ancora dal metodo di lavoro seguito nella candidatura a capitale italiana della cultura 2026: "Se vogliamo crescere, deve crearsi un rapporto più stretto fra le pubbliche amministrazioni", conclude.

Claudio Roselli