DORY D’ANZEO
Cronaca

Aruba, via libera ai cantieri per il polo tecnologico

Annunciato nel 2018, andrà a compimento a Roma la quarta sede del gruppo in un’area di 74 mila metri quadrati. Creerà 200 posti di lavoro. L’espansione

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di Dory d’Anzeo

Si torna a parlare di Hyper Cloud Data Center, il grande polo tecnologico di Aruba – l’azienda nata ad Arezzo leader per i servizi di cloud, hosting, domini server dedicati e e-security - che segnerà lo sbarco della società nella Capitale. Il cantiere è pronto e i lavori inizieranno presto.

L’annuncio ufficiale del progetto risale al giugno del 2018, in quell’occasione si era parlato della futura creazione di un data center campus che avrebbe dato lavoro ad oltre 200 persone. Le previsioni erano quelle di inaugurare il centro entro la primavera del 2020. Poi la pandemia e i conseguenti inevitabili ritardi, ne hanno rallentato la partenza. Imponente l’investimento: previsti circa 300 milioni di euro in cinque anni.

La conferma, arrivata ieri, dell’arrivo di tutti i permessi a costruire segna una svolta nel progetto. Anche se non è ancora ufficialmente ‘nato’, il centro si presenta imponente: l’area interessata misura in totale 74 mila metri quadrati, con 52 mila metri quadrati di superficie destinata a data center, di cui oltre 30 mila alle sale dati. Aruba guarda anche all’ambiente: il centro infatti sarà alimentato al 100% da fonti rinnovabili. In particolare il data center sarà completamente ecologico grazie all’uso di energia rinnovabile certificata a livello europeo tramite certificazione Go, alla quale si aggiunge l’autoproduzione di energia fotovoltaica e l’uso di sistemi di raffreddamento ad efficienza ottimizzata.

Il terreno, di proprietà di Aruba, si trova all’interno dell’area del Tecnopolo Tiburtino, nato con l’espressa volontà di realtà imprenditoriali tecnologicamente innovative.

Una parte della più ampia ‘Tiburtina Valley’, l’area dove già operano imprese di alto valore tecnologico: da Leonardo (ex Finmeccanica) che qui ospita diversi capannoni industriali compresi quelli dalla controllata Alenia-Thales, alla Selex, azienda specializzata nei servizi informativi applicati alla difesa, fino agli impianti di Vitrociset e quelli di Elt-Gruppo Elettronica. Dei vicini di casa, insomma, di tutto rispetto.

Per Aruba si tratta del quarto data center italiano, che va ad aggiungersi ai due di Arezzo e a Global Cloud Data Center di Ponte San Pietro in provincia di Bergamo. Le quattro infrastrutture sono parte di un più ampio network europeo che include, oltre all’Italia, Germania, Francia, Inghilterra, Repubblica Ceca e Polonia.

Il data center di Roma permetterà alla società di consolidare la propria posizione di fornitore di servizi IT di livello enterprise, grazie ad una rete di data center unica in Italia, modernissima e distribuita su tutto il territorio. Il nuovo data center sarà in contatto con Arezzo tramite collegamenti di tipo ‘backbone’, cioè ad alta velocità di trasmissione e capacità.

Pur essendosi espansa in tutta Europa, Aruba continua ad avere un occhio di riguardo per il proprio territorio. È dello scorso mese, infatti, l’annuncio di una partnership con il Polo Universitario Aretino allo scopo di contribuire al percorso formativo e agli sbocchi occupazionali per gli studenti dell’area.

La partecipazione di Aruba nel Comitato di Indirizzo del Polo mira a sviluppare ulteriori collaborazioni con il territorio, con l’obiettivo di incentivare i rapporti tra università, istituti tecnici superiori e il contesto produttivo in modo fluido, avvicinando i percorsi di formazione alle effettive esigenze delle imprese.