Avevano il covo nel Pistoiese, ora sono in carcere. Predatori d’oro, due della banda ormai braccata dalle forze dell’ordine. Una delle bande che colpiscono le aziende del distretto orafo adesso nel mirino degli investigatori. In manette due romeni per il furto alla Fullove di Laterina e quello tentato a Tegoleto (ditta New Chain). Due raid nella notte tra il 22 e 28 novembre. Ma il "delitto" non è perfetto. Qualcosa è andato storto: secondo la ricostruzione della polizia, uno dei banditi, un 25enne, nella concitazione della fuga si è perso nelle campagne valdarnesi. E’ lui che all’alba del giorno dopo è stato notato girovagare a pochi metri dalla ditta svaligiata, con abiti e scarponcini sporchi di fango. Ha chiesto ai titolari di un bar di poter telefonare, essendo senza cellulare. Una traccia che lo ha tradito. Gli investigatori seguono le orme di sei malviventi. Il 25enne che ha perso la "via" della fuga doveva essere recuperato. E in zona, è stata fermata una Lancia Y, con un persona al volante, che procedeva in maniera irregolare lungo una strada sterrata. Gli accertamenti hanno poi portato alla scoperta del covo della banda. E’ nel Pistoiese, un appartamento utilizzato come B&B preso in affitto dai due romeni qualche giorno prima. All’interno carabinieri e polizia hanno trovato indumenti e arnesi utilizzati per il colpo alla Fullove, gli stessi registrati dalle telecamere. Per gli investigatori i due sono coinvolti anche nel tentato assalto all’azienda di Tegoleto.
Un furto che per caratteristiche, modus operandi e fisionomia degli autori ripresi dai sistemi di videosorveglianza, riporta alla stesso gruppo. Banditi "pendolari", che si muovono e colpiscono. Resta il rebus sulla presenza di basisti in grado di dare informazioni dettagliate. Per gli investigatori sono due le bande che mettono a segno i raid: una che colpisce con azioni paramilitari e l’altra che utilizza strumenti rudimentali: piccone e ascia.