Assegno di inclusione verso le 800 richieste

L'Assegno di Inclusione (Adi) sostituisce il reddito di cittadinanza e ha già generato una grande richiesta nella provincia di Arezzo. Centinaia di pratiche sono state aperte per richiedere il beneficio, che è rivolto a nuclei familiari con componenti disabili, minori, over-60 o presi in carico dai servizi socio sanitari. Si prevede che oltre 800 persone potrebbero richiedere l'assegno nella provincia.

AREZZO

Si scrive Adi, si legge assegno di inclusione. E’ la misura che ha sostituito il reddito di cittadinanza. La corsa ad aprire le pratiche è già scattata insieme a quella al rinnovo dell’Isee. L’inizio dell’anno infatti per molte famiglie significa rinnovo del modulo che serve per richiedere allo Stato bonus e sussidi, dai contributi per le bollette di luce e gas all’assegno di inclusione appunto. "In questi giorni c’è stato un afflusso importante di persone – spiega Guido Guiducci direttore Inca Cgil – al momento solo qui abbiamo aperto oltre 450 pratiche per la richiesta dell’Adi l’assegno di inclusione in tutta la provincia di Arezzo. Un dato solo parziale ma che dimostra la grande richiesta e fornisce uno spaccato abbastanza fedele della realtà". La corsa all’Assegno di Inclusione misura sostitutiva al Reddito di cittadinanza che ha debuttato a gennaio 2024 era partita a fine 2023. Già centinaia le domande arrivate all’avvio dell’iter burocratico.

Una partenza che era stata sprint rispetto a quella dell’Sfl il supporto formazione lavoro introdotto per i cosiddetti occupabili, dallo scorso settembre con cui si vincola l’erogazione di 350 euro mensili all’obbligo di iscrizione e frequenza a corsi di formazione professionale. Solo poche decine le richieste arrivate in provincia di Arezzo a fronte di 270 persone che nel territorio avevano perso il diritto al sussidio di stato. Adesso invece è scattata la richiesta dell’assegno di inclusione. Secondo i dati dell’Inps aggiornati a giugno di quest’anno, tra pensione e reddito di cittadinanza ad Arezzo c’erano quasi 4mila beneficiari per un importo medio di 484,99 euro mensili. Il nuovo Adi è rivolto ai nuclei con almeno un componente disabile, minore, over-60 o preso in carico dai servizi socio sanitari. Le richieste continuano ad arrivare ogni giorno e secondo i conti fatti potrebbero chiedere l’assegno più 800 persone in tutta la provincia. La platea è enormemente più ampia rispetto agli sfl ma più bassa rispetto ai percettori di reddito. Una volta aperta la pratica però, l’erogazione del beneficio non è contestuale.

A.B.