GAIA PAPI
Cronaca

Attenti al lupo: la paura che torna "Mamme e bambini sotto stress"

La psicologa Marcheselli: "La pressione più forte dei nuovi media è sui piccoli, più fragili a livello mentale. I ragazzi hanno anche timore a uscire in giardino e non ne vogliono sapere di andare nei parchi pubblici"

Attenti al lupo: la paura che torna "Mamme e bambini sotto stress"

di Gaia Papi

"Attenti al lupo" cantava Dalla, ma prima di lui Esopo e i fratelli Grimm avevano già contribuito ampiamente a proiettare la sua immagine a qualcosa di pauroso. Dai tre porcellini a Il lupo e i sette capretti, fino a Cappuccetto rosso: il lupo è sempre stato il cattivo.

"Il timore nei suoi confronti è quindi ancestrale in noi. Ma oggi, a soffiare sul fuoco delle paure, le notizie che si rincorrono sui media e sui social" spiega la psicologa Elisa Marcheselli. Si chiama zoofobia, anche quella per il lupo e implica la paura di essere divorati.

Marcheselli, come tutte le fobie, può essere alimentata con la pressione mediatica...

"Una pressione più forte sui bambini e le loro fragili menti. E’ quello che sta avvenendo in questi giorni con le notizie di continui avvistamenti e attacchi nel nostro territorio. Racconti e poi immagini che arrivano da paesi vicini, da parchi, come quello di Lignano, in cui magari qualche mese prima, insieme a genitori e amici, avevano fatto un bel picnic e nell’occasione avevano salutato gli animali nei recinti, gli stessi che qualche sera fa sono squartati dai lupi".

Ha già avuto dei casi?

"Sono già diverse le mamme che arrivano in studio preoccupate delle paure che stanno nascendo nei loro piccoli. Bambini già con alcune sofferenze, ma alle quali si sta andando a sommare quella della paura per l’animale, paura di stare all’aperto. Hanno timore ad uscire in giardino, e non ne vogliono sapere di andare nei parchi pubblici".

Una paura che si è diffusa anche tra gli adulti?

"Certo. Il rapporto ambivalente tra l’uomo ed il lupo ha radici antiche; accanto all’odio e la paura, convive l’invidia di certe sue caratteristiche. L’uomo ha sempre invidiato al lupo le prerogative che lo rendevano un cacciatore imbattibile: le zanne, gli artigli, la vista. Per questo motivo è stato l’animale totemico dei cacciatori dell’Asia centrale. Gli sciamani usavano eseguire riti propiziatori della caccia mascherandosi da lupi; l’intento era quello di trasferire ai cacciatori le sue qualità".

Come reagiscono?

"Ho diversi pazienti runners che sono pervasi da questo senso di insicurezza, di paura. Non sono certo paure che creano delle invalidità, ma tra loro c’è un’allerta realistica che cercano di mitigare trovando delle soluzioni".

Nei bambini come si può gestire la paura?

"Dico ai genitori di fare un uso consapevole dei social e filtrare con cura e attenzione le notizie che arrivano dai media. Abbiate cura di non immergerli nelle immagini di animali trucidati. Sono immagini troppo forti per i bambini che creano emozioni troppo difficili da controllo. Senza contare che arriviamo a quelle immagini, a quelle notizie dalla nostra provincia, già carichi di storie di guerre, di terremoti, di pandemie. Gli ultimi tre anni sono stati sovraesposti di notizie negative. Quindi evitiamo di sovraffollare le lori menti".