Alberto Pierini
Cronaca

Autobus verso la staffetta: sede verso Siena, dall'estate in arrivo i nuovi percorsi

A novembre il cambio di gestione su tutte le tratte. Incontro con la giunta, apertura alla trasformazione delle tratte, con lo stop alle "circolari"

Un'autista su un bus di linea (New Press Photo)

Arezzo, 12 ottobre 2021 - Cambiano i gestori, cambiano gli autobus, cambiano addirittura le linee: ma un punto fermo resiste. L’ombelico della Toscana del sud resta Siena. Dal primo novembre assisteremo alla staffetta di gomma, il passaggio della gestione del trasporto pubblico da Tiemme ad Autolinee Toscane. Una rivoluzione estesa a tutta la regione, nella quale verranno insediate tre sedi strategiche, una al nord, una al centro e una al sud,. E quella «meridionale», sugli stessi territori della Asl, toccherà a Siena.

La scelta non è ancora ufficiale ma fatta: a cavallo della geografia e delle mille altre variabili che via via condiscono il boccone amaro dei rapporti tra cugini. Arezzo avrà una delle sedi di dipartimento, una struttura leggera (da un dirigente per i rapporti con le istituzioni alla comunicazione) uguale ad altre decine nella regione. Ma sedi a parte comincia a prendere corpo la nuova avventura dei pullman. Nei giorni scorsi i vertici dell’azienda si sono incontrati con il sindaco Alessandro Ghinelli e l’assessore al traffico Alessandro Casi.

Motivo? Aprire un canale diretto con le istituzioni e raccoglierne i «desiderata». Non sarà l’unico, la prossima tappa sarà con un confronto con la presidente della Provincia Silvia Chiassai, appena riemersa dalle elezioni vincenti di Montevarchi. L’esito del primo faccia a faccia? «Abbiamo fatto presente – risponde Casi - l’esigenza irrimandabile di trasformare le linee urbane».

ecchia storia, quasi ogni anno la questione tiene banco: un piano era stato definito dalla Tiemme di Dindalini e aveva trovato un discreto consenso a Palazzo Cavallo. Tempi? «Si sono impegnati a partire dall’estate del 2022: dopo la fine della scuola per avere il tempo di modificare certi assetti della circolazione». Partire a giugno significa arrivare prima ad una definizione.

Arezzo ha ancora una rete urbana fondata sulle circolari dal percorso infinito e dalle fermate che tengono conto solo in parte della trasformazione della città: dove l’ospedale ha cambiato indirizzo, il tribunale pure e gli esempi potrebbero essere mille. Lo scenario? «Spezzare i percorsi più lunghi, scegliere snodi nei quali le linee si incrociano in modo più snello». Era la base del progetto Dindalini, è la base dell’idea Casi. Tutti più o meno d’accordo ma spesso questo non basta a rompere gli indugi.

nuovi arrivati ne faranno i trampolino di una luna di miele con la città? Intanto il resto dell’accordo sta prendendo progressivamente corpo. Compresa la questione degli investimenti. Che saranno sui nuovi mezzi ma anche sulle nuove tecnologie. I pullman saranno dotati di un sistema contapersone di terza generazione, senza dovere affidare le sorti all’occhio dell’autista.

Al superamento di certi parametri scatterebbe la segnalazione alla centrale per bissare le corse o trovare alternative. Poi saranno introdotte le tecnologie Avm. Sono quelle che consentono in qualunque momento di seguire la corsa del mezzo pubblico. Ma diventano anche la chiave per la comunicazione ai passeggeri. Arezzo si è già dotata delle paline intelligenti ma l’idea è di rafforzarne la rete e insieme anche tutto l’assetto delle pensiline. Come già anticipato cambia anche il rapporto con la clientela.

Gli abbonamenti saranno visibili sulla tessera sanitaria, le modalità di acquisto dei biglietti spazieranno dalla app fino al web. E’ bene tenere bene evidenti sul calendario I prossimi quindici giorni. Gli attuali ticket vanno in scadenza, dal primo novembre si dovrà e potrà viaggiare solo con quelli nuovi di Autolinee. Chi non ce la facesse ad esaurire le scorte dovrà presentarsi a cambiare i vecchi tagliandi con quelli della prossima gestione.

Mentre poco o nulla cambia per i dipendenti: tutti riconfermati nella loro posizione e nel loro stipendio, cosa che del resto era negli accordi del bando di gara. Dopo anni di contrasti il testimone sta per passare davvero: un bastone simbolico, vietato metterlo tra le ruote.