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Cronaca

Autostrada, primo esodo a ostacoli Tratto aretino: code e rallentamenti Sul pieno scatta la tagliola dei 2 euro

Raffica di aumenti ai distributori nel weekend: servito a Badia al Pino Est a 2.45, secondo dato di tutta l’A1. Sul podio anche per il diesel (2.31). Da Firenze a Valdichiana si concentra la zona critica per il traffico.

Autostrada, primo esodo a ostacoli  Tratto aretino: code e rallentamenti  Sul pieno scatta la tagliola dei 2 euro

Autostrada, primo esodo a ostacoli Tratto aretino: code e rallentamenti Sul pieno scatta la tagliola dei 2 euro

di Alberto Pierini

AREZZO

Sono arrivati più tardi e hanno pagato più del solito. E’ la partenza non poi con i fiocchi di tanti vacanzieri, alla fine di un conto alla rovescia che sicuramente durava da mesi.

Sono i protagonisti del primo, vero esodo di massa. Il primo dell’anno, secondo le regole e le previsioni della società autostrade, del resto confermate sul campo. E in fondo il primo da tanti anni. Perché negli anni della pandemia la festa appena cominciata era finita. Perché le vacanze avevano preso un volto diverso. E in tanti erano rimasti a casa, allentando il traffico per tutti gli altri.

Stavolta no, per fortuna. O per disdetta. Sabato e ieri mattina erano i passaggi da bollino rosso. Non quello del caldo, in un incrocio di allerte che ormai diventano quasi ingestibili, ma il classico della circolazione in autostrada. E la morsa è scattata.

Il volume di traffico è alto, certo, e i tempi si allungano. Però nei fatti continua a ripetersi il fenomeno che gli esperti hanno via via lamentato in tutti i modi: la circolazione è per tutti ma gli ingorghi sono quasi tutti per noi.

Il tratto aretino dell’autosole è rimasto con il cerino in mano. Non solo perché è una lunga striscia a due corsie contro le tre che disarmano il traffico nelle altre zone calde. Ma anche perché il ritardo dei lavori (da quanti anni erano stati annunciati?) ha comportato disagi a catena evidentissimi. Proprio d’estate, tanto per fare un esempio, è iniziato l’intervento complesso per la nuova canna del San Donato. E il traffico di cantiere e le sue limitazioni di sicuro non aiutano lo scorrimento.

I problemi sono iniziati già venerdì mattina per poi alimentarsi nel pomeriggio e toccare l’apice sabato. In generale con rallentamenti per intensità di traffico. Ma come sempre cedendo ai primi inconvenienti.

Sabato gli incidenti prima hanno provocato un lungo serpentone tra Valdichiana e Arezzo, sul ramo verso Roma dell’autostrada. E poi hanno appesantito i tempi tra Arezzo e Valdarno. Cambiano i poli di riferimento ma uno resta fisso ed è quello localizzato intorno al nostro casello.

E dietro l’angolo abbiamo la prova del fuoco: quella di venerdì 4 e sabato 5. Una prima giornata da bollino rosso e una da bollino nero, l’unica sui 365 giorni del calendario. Fin dalla mattina, quasi a bruciare le speranze di chi si muove nottetempo per bruciare almeno il tratto peggiore del percorso. Stavolta non ci sono stati quegli incidenti impegnativi che allungano le code fino a dieci chilometri: ma nei fatti ormai siamo inermi e bersaglio di qualunque imprevisto.

Forse non era previsto neanche l’ennesimo aumento dei prezzi della benzina. Che il trend fosse ripartito lo avevamo anticipato nei giorni scorsi, misurandolo sui distributori nel Comune e riscontrando aumenti palpabili rispetto a giugno. Ma sabato è stata quasi una corsa.

E l’autostrada come al solito ci ha messo un carico da 90. Con un prezzo self service che qua e là ha sfondato i due euro e uno al servito a ridosso di 2.5. A Cuneo? No, anche e soprattutto qui. Un esempio viene da Badia al Pino Est, l’area di servizio teatro senza alcuna colpa sia della guerriglia in autosole che ancora prima del caso Spaccarotella. Dai dati forniti dal ministero per lo sviluppo economico la verde ha toccato i 2.45 al servito ed è il secondo dato più alto di tutta l’Autostrada del sole.

E al self service i 2.009, quinto dato più alto dell’intera A1. Con il diesel, sempre servito, a 2.31, sempre da podio. Gli altri, beninteso, non costano troppo meno ma alla fine sono i centesimi, in atletica come al distributore, a segnare i record. Che poi nascono per essere battuti: appuntamento al prossimo weekend?