LUCA AMODIO
Cronaca

Autovelox di Vitiano in stallo. La Cassazione blocca tutto. E potrebbe annullare le sanzioni

Con la sua pronuncia la Suprema Corte ha messo fuori legge tutti i rilevatori di velocità. E così la colonnina nel luogo dove morì Federica Canneti riamane, ad oggi, un miraggio .

Autovelox di Vitiano in stallo. La Cassazione blocca tutto. E potrebbe  annullare le sanzioni

Con la sua pronuncia la Suprema Corte ha messo fuori legge tutti i rilevatori di velocità. E così la colonnina nel luogo dove morì Federica Canneti riamane, ad oggi, un miraggio .

L’autovelox di Vitiano? Rimane un miraggio. Almeno ad ora, con una sentenza della Corte di Cassazione di agosto che ha messo fuori legge tutti i rilevatori di velocità. I giudici di Piazza Cavour lo hanno chiarito una volta per tutte: per gli apparecchi serve anche l’omologazione, non basta solo l’approvazione. E no, non sono la stessa cosa. Fuori dai termini tecnici significa che nessun autovelox è a norma: ed è per questo che il rilevatore che dovrebbe esser posizionato sulla 71, in quel tratto di strada dove morì Federica Canneti nel 2022, rimane in stallo. Ma non solo: con la pronuncia della Corte tutte le sanzioni contestate per contravvenzionare chi pigia troppo sull’acceleratore potrebbero essere contestate: anzi, anche accolte. Ad Arezzo una decina di ricorsi hanno convinto il giudice di pace. E quindi? Quindi multa annullata.

La situazione è una situazione tipicamente all’italiana. Negli ultimi anni la Corte Cassazione (che rappresenta il terzo grado di giudizio in Italia e quindi chiarifica i casi controversi creando un precedente) si è pronunciata più volte sui ricorsi presentati riguardo le multe elevate dagli autovelox. "Nell’ultima pronuncia, nell’agosto del 2024, ha chiarito la differenza tra approvazione e omologazione, specificando che per mettere in funzione la macchinetta, terrore degli automobilisti, non basta l’approvazione ma serve anche l’omologazione", spiega Mario Gatto, presidente di Globoconsumatori, specializzato in materia. "La conseguenza? Di fatto che tutti gli apparecchi sono fuori legge visto che nessun rilevatore è stato omologato visto che finora si faceva gioco sulla sola approvazione". Nel concreto questo ha prodotto una pioggia di ricorsi in tutta Italia. "Da Arezzo ne sono arrivati una decina, presentati perlopiù contro postazioni fisse ma alcuni anche contro quelli mobili - continua a spiegare Gatto - il giudice di pace del tribunale di Arezzo li ha accolti tutti, annullando ogni verbale che abbiamo presentato".

In città le postazioni di rilevazione di velocità fisse sono tre. Due in Viale Don Minzoni (uno per lato) e uno sul raccordo autostradale che dal Casello dell’A1 porta alle porte di Arezzo. Tutti erano stati installati nel 2007 quando ancora la Suprema Corte non si era pronunciata e nessuno poteva immaginare un intoppo burocratico-normativo di questo livello. Ed è così che in 17 anni le multe sono state fatte eccome anche se da un po’ di tempo sono poco più di un centinaio all’anno. Poche, insomma. Alla fine ormai tutti sanno dove si trovano gli apparecchi e lì levano il piede dall’acceleratore.

In verità dovrebbe essere installato un quarto apparecchio. Si tratta dell’autovelox a Vitiano, dopo le curve dell’ultima frazione aretina prima di Castiglioni: sono quei chilometri di strada maledetta in cui perse la vita Federica Canneti. Era l’8 ottobre del 2022 quando la giovane castiglionese di 22 anni morì in uno schianto in auto: chi guidava stava andando a oltre 130 chilometri orari e a processo per omicidio stradale patteggerà una pena di tre anni. Fatto sta che, dopo la tragedia, il problema della sicurezza lungo l’arteria principale della provincia tornò al centro del dibattito cittadino arrivando fino a Palazzo Cavallo con la Giunta che approvò l’installazione di un autovelox bidirezionale in quel punto maledetto. A proporlo fu il comandante della polizia municipale di Arezzo Aldo Poponcini, da sempre in prima linea per la sicurezza stradale, specie lungo la regionale. Ma in questi casi, quando di mezzo ci si mette la giustizia (e la burocrazia) l’impegno non basta. Tutto è fermo: "Dobbiamo ancora aspettare, finché non verrà approvato un decreto legge che farà chiarezza sui concetti di omologazione e approvazione non possiamo fare nulla, il rischio sarebbe installare un dispositivo non a norma". Oggi l’autovelox rimane un miraggio.