Quando verrà Natale tutto il mondo cambierà? Ne avrebbe bisogno ma per ora teniamoci stretti un finale di anno con un calendario ricco di grandi eventi. Due dai grandi numeri: il Mercato Internazionale e per l’appunto la Città del Natale. Messi insieme, precedenti alla mano, fanno una stagione da quasi due milioni di presenze. Ed eventi che viaggiano sul filo del centro, che prima a ottobre e dalla metà di novembre in poi si trasformerà. I cambiamenti sono nell’aria, appesi a una girandola di cantieri da far girare la testa ma che, alla fine, non dovrebbero incidere sui due appuntamenti cerchiati di rosso. La regia come sempre è della Fondazione Intour, il crocevia del turismo e degli appuntamenti più gettonati, ma con un ruolo determinante in particolare di Confcommercio, che si è inventata anni fa l’appuntamento internazionale sui sapori del mondo e poi lo sbarco in grande stile in piazza Grande del mercato tirolese. Fondazione e Comune hanno fatto il resto, arricchendo la pietanza e facendone un crocevia dell’anno aretino. Le date sono già scritte nelle stelle e sul web: i 350 banchi dei sapori apriranno dall’11 al 13 ottobre, una scadenza a suo tempo concordata con Eurochocolate e che ormai ha un suo posto inamovibile.
Il trionfo del Natale andrà invece dal 16 novembre al 6 gennaio, anche se con un andamento misto: la festa tirolese dovrebbe andare a dritto fino alla fine dell’anno, quella del Prato e del resto del cartellone tenere banco fino alla Befana, una coda che nel tempo si è rafforzata, allargando l’attrattività natalizia della città. Il Mercato Internazionale dovrà fare i conti coi lavori in corso ai Giardini Porcinai ma il percorso non dovrebbe essere intaccato: via Spinello, l’Eden e via Aretino restano i capisaldi. Dovrebbe essere rafforzata la parte che conduce a Sant’Agostino: resta transennato il bastione dell’Eden, in passato importante sfogo per i banchi, ma non è tra le priorità dei lavori. Confermata la coda fino a piazza San Jacopo, tradizionale presidio di Coldiretti e dei suoi coltivatori a chilometri zero. Il vento di novità soffia invece dalle parti del Natale. La Fortezza viaggia verso un rafforzamento della sua proposta tradizionale, e che pure aveva trovato via via dei fans: manterrà il villaggio della fantasia e delle meraviglie ma sarà la nuova sede della Casa di Babbo Natale.
Anche questa un’iniziativa Confcommercio, finora centrata sul palazzo di Fraternita, meta di un fiume di prenotazioni e di grandi code. Da una casa a una villa? Sì, in effetti il salto è di quelli che già destano grande curiosità e che risolve un problema di spazi inevitabile. La galleria di arte contemporanea a San Francesco è sede della grande mostra vasariana e quindi impossibilitata ad ospitare il mondo delle Lego.
E così il carosello dei mattoncini e i capolavori che ripropongono in scala alcuni degli angoli più famosi della Terra, si trasferisce in Fraternita, raccogliendo il testimone da Babbo Natale. Un’operazione che salda la collaborazione tra le Fondazioni, a gestire la Fortezza è la Guido Monaco e che rinnova la mappa di un appuntamento ormai al centro del Natale italiano. Tutti gli anelli sono confermati: il Mercatino delle meraviglie al Prato, circondato da un vero paese dei balocchi, forte di ruota panoramica, pista sul ghiaccio e altre attrazioni, quello tradizionale a Risorgimento e San Jacopo, gli artigiani in Guido Monaco e siamo ancora ad un tassello del mosaico che trasforma per mesi il centro storico. Alle ultime stime una calamita per un milione e quattrocentomila presenze e la cui promozione viaggia ormai da un anno all’altro. E mai come quest’anno va alla conquista della città alta: la Fortezza ha la grande occasione di tornare al centro del mondo.