REDAZIONE AREZZO

Baldaccio, lavori a lume di candela. Via allo sprint di notte per la rotonda. Poi tunnel chiuso anche di giorno

Nei prossimi giorni l’annunciato completamento dello svincolo di fianco al parcheggio multipiano. Quarto intervento sotto le stelle nella storia aretina, tutti concentrati in quello spicchio del centro. .

Il doppio tunnerl del Baldaccio e la rotatoria: lavori in dirittura di arrivo

Il doppio tunnerl del Baldaccio e la rotatoria: lavori in dirittura di arrivo

Un finale a lume di candela. Quasi un tête-à-têt, aspettando l’autunno. Il progetto Baldaccio, un sogno nato tanti anni fa ma inseguito e raggiunto in questi ultimi anni, si completa in un clima ovattato e perfino "romantico". Le ruspe vengono di notte, per chiudere un’operazione che è ormai in zona Cesarini ma le cui frattaglie ostacolano un po’ il traffico.

Lo aveva annunciato nei giorni scorsi l’assessore Marco Sacchetti in consiglio comunale lo conferma con qualche particolare in più il collega Alessandro Casi a ruota. La note sarà propizia per completare la rotatoria: lì dove c’era una rotondina lillipuziana ora c’è un discreto svincolo. Lo conferma con qualche particolare in più il collega Alessandro Casi a ruota. La notte sarà propizia per completare la rotatoria. "Crediamo di poterla finire in tre giorni di lavoro". Anzi tre notti: dalle 20 in poi avanti tutta. Data? Questa settimana o al massimo la prossima. Una "rotonda sul mare" della notte per evitare di ingolfare la circolazione, che si è subito adeguata al doppio tunnel, facendo del Baldaccio un punto di entrata e di uscita dal centro.

Non sarà di notte, invece, l’altro intervento necessario: il tappetino di usura nel tunnel. Una mossa meno banale di quanto non si pensi. Perchè se sbagli pendenza ti ritrovi un sottopasso a rischio allagamento, se la esegui secondo progetto, l’acqua punta l’esterno e sfocia nelle caditoie laterali. Di giorno e con la chiusura del vecchio tunnel: chi arriva entra nel nuovo, viene virato su via Montefalco e su via dei Carabinieri.

"Comunque sarà un intervento di pochi giorni, ormai siamo davvero alla fine" assicura Casi, coccolandosi un intervento al traguardo tra i mille aperti da pochi giorni o settimane. Dall’operazione emerge una conferma: quell’accesso al centro è uno di quelli con i quali non si scherza. Gli esempi di cantieri notturni, pochissimi dagli anni ’90 a oggi, si concentrano tutti in quello spicchio di città. Il primo era stato su via del Rossellino: il primo e il più contestato, con proteste serrate dei residenti, di giorno e di notte. Da lì si va al 2014: nei mesi dedicati al completamento del boulevard da Guido Monaco a via Roma e via Crispi. Dopo tanti rinvii l’allora assessore Franco Dringoli sposa la soluzione by night e la porta fino in fondo: enormi asfaltatrici prendono il posto dopo le 20 delle solite auto. Con successo, tanto da rinnovare l’esperimento qualche anno dopo per rifare il manto di via Petrarca. E la stessa operazione doppio tunnel aveva avuto una fase sotto le stelle, nel 2022, quella determinante del monolite, il nuovo tunnel, spinto al suo posto.

Ed è una carta che potrebbe essere giocata di nuovo nella ridda di cantieri che tappezzano la città: pensiamo allo snodo di via Fiorentina o all’asfaltatura necessaria su alcune grandi strade di accesso. Lavori notturni fatalmente più dispendiosi ma che in tanti Paesi vengono scelti proprio per ridurre i disagi della città che gli cresce intorno. Benvenuti in Europa.

LuBi