
Maria Elena Boschi (Ansa)
Arezzo, 15 giugno 2022 - Il tribunale di Arezzo ha assolto con formula piena perché "il fatto non sussiste" tutti i 14 imputati (tra cui Pier Luigi Boschi) a processo per il crac di Banca Etruria, l'istituto di credito aretino fallito dopo la messa in risoluzione con il decreto salvabanche del 22 novembre 2015, nell'ambito del filone di indagine sulle cosiddette consulenze d'oro. Maria Elena Boschi si è lasciata andare a un lungo commento su Facebook, sottolineando di essersi commossa dopo la sentenza: "Oggi ho pianto - ha scritto la capogruppo di Italia Viva alla Camera -. Ho pianto perché mio padre è stato assolto". Anche Matteo Renzi ha commentato l'assoluzione sui social: "I mostri non eravamo noi, chi si scuserà adesso?", si chiede su Twitter il leader di Italia Viva.
Banca Etruria, tutti assolti
La sentenza è stata emessa oggi, mercoledì 15 giugno, dal giudice Ada Grignani dopo una breve camera di consiglio, durata poco più di un'ora. La procura aveva chiesto per il reato di bancarotta semplice condanne dagli otto mesi a un anno nei confronti degli ex consiglieri del cda ed ex dirigenti dell'istituto di credito aretino. Durante il processo le parti civili, che rappresentavano i risparmiatori truffati, avevano sostenuto le richieste del pubblico ministero, mentre gli avvocati difensori hanno chiesto l'assoluzione.
Tra i 14 imputati assolti spiccava Pier Luigi Boschi, all'epoca vice presidente di Banca Etruria, padre della ex ministra del governo Renzi Maria Elena, per il quale il sostituto procuratore Angela Masiello durante la requisitoria aveva chiesto la condanna a 12 mesi, così come per Luciano Nataloni, Claudia Bugno e Luigi Nannipieri. Per le altre posizioni erano stati chiesti otto mesi per Daniele Cabiati, Carlo Catanossi, Emanuele Cuccaro; nove mesi per Alessandro Benocci, Claudia Bonollo, Anna Nocentini Lapini, Giovanni Grazzini, Alessandro Liberatori e Ilaria Tosti; dieci mesi per Claudio Salini.
Maria Elena Boschi: "Ho pianto per mio padre"
"Oggi ho pianto. Avevo giurato a me stessa che non avrei mai pianto per Banca Etruria. Oggi l'ho fatto. E non ho paura di ammetterlo in pubblico. Ho pianto come una bambina, in ufficio, alla Camera. Ho pianto perché mio padre è stato assolto dall'ultima accusa che gli veniva mossa su Banca Etruria. Con oggi si chiude un calvario lungo sette anni. E si chiude nell'unico modo possibile: con la certezza che mio padre era innocente". Così ha scritto su Facebook Maria Elena Boschi, capogruppo di Iv alla Camera.
"La verità giudiziaria - prosegue la capogruppo di Italia Viva alla Camera - non cambia niente per me: ho sempre saputo che mio padre è stato attaccato sui media e non solo per colpire altri. Ma oggi la verità giudiziaria stabilisce ciò che io ho sempre saputo nel mio cuore: mio padre è innocente. E ora lo sanno tutti, non solo la sua famiglia. Lo sa il popolo italiano, nel cui nome la sentenza è stata pronunciata. Lo sanno le istituzioni di questo Paese che io ho servito con dignità e onore. Lo sanno gli avversari politici che mi hanno chiesto le dimissioni per reati che mio padre non aveva fatto. Lo sanno i talk che hanno fatto intere trasmissioni contro di me e di noi e che non dedicheranno spazio a questa vicenda. Lo sanno gli odiatori che mi hanno insultato spesso con violenza verbale e frasi sessiste nel silenzio complice e imbarazzato di tanti".
Infine, Boschi conclude: "Questa vicenda ha segnato la mia vita e la mia carriera molto più di quanto uno possa pensare: ma le lacrime di oggi sono lacrime di gioia e di speranza. Perché nessuno debba subire quello che ha subito la mia famiglia. Combatterò per una giustizia giusta. E ringrazio quei tanti magistrati che in ogni angolo del Paese fanno prevalere il diritto sull'ingiustizia. Grazie a chi mi è stato vicino. Ti voglio bene babbo".
Renzi: "I mostri non eravamo noi"
Anche il leader di Italia Viva ha commentato sui social l'assoluzione dei 14 imputati: "Oggi molti avversari politici, ospiti dei talk, odiatori dovrebbero mettersi in fila e dire una cosa sola: scusa. Non lo faranno. Ma quello che è sempre più chiaro è che i mostri non eravamo noi. Un abbraccio a tutta la famiglia Boschi", ha scritto Matteo Renzi su Twitter.