REDAZIONE AREZZO

Bancarotta Bpel, partono gli interrogatori: li aprirà Federici della Sacci

Un calendario serrato per la Procura, l'iter sarà completato entro il mese. Tra i primi l'ex membro del Cda Cirianni. C'è ci farà dichiarazioni spontanee e chi si sottoporrà al contraddittorio

Roberto Rossi

Arezzo, 3 febbraio 2017 - Si parte subito con un big, Augusto Federici, ex uomo forte di Sacci (la maggiore sofferenza di Etruria, una sessantina di milioni) e soprattutto membro del Cda che fra il 2009 e il 2011 gli concesse i prestiti per l’acquisto di Lafarge Italia. E’ uno dei principali accusati di bancarotta nell’avviso di chiusura indagini che il pool dei Pm che indaga su Bpel ha notificato alla vigilia di Natale e sarà anche il primo fra quelli che hanno chiesto l’interrogatorio (praticamente tutti gli indagati) a essere sentito dal procuratore Roberto Rossi e dai suoi sostituti Andrea Claudiani, Julia Maggiore e Angela Masiello.

Appuntamento l’8 febbraio, mercoledì prossimo, per una serie che si annuncia intensa. Nel giro della stessa settimana, infatti, dovrebbero essere interrogati anche due dei dirigenti della struttura esecutiva sotto accusa, Sergio Bertani e Federico Baiocchi (che di avvisi di chiusura indagini ne ha ricevuto anche un altro, per istigazione alla truffa, nel filone delle subordinate azzerate) e a seguire un altro ex componente dei Cda dell’epoca Faralli e Fornasari, il notaio Giovan Battista Cirianni, personaggio eccellente dell’establishment aretino.

Per quanto trapela, Cirianni, difeso dall’avvocato Corrado Brilli, dovrebbe limitarsi a rendere dichiarazioni spontanee, senza esame in contraddittorio da parte dei Pm. Lui spera di uscire dalle indagini già prima della richiesta di rinvio a giudizio dinanzi al Gip. Entro la fine del mese, il pool conta di esaurire gli interrogatori di tutti e 22 i destinatari dell’avviso di chiusura indagine per bancarotta. Compresi dunque l’ex presidente Giuseppe Fornasari e l’ex direttore generale Luca Bronchi, difesi dagli avvocati Antonio D’Avirro e Antonio Bonacci, che hanno sì chiesto di essere sentiti ma dei quali non si sa ancora se effettivamente accetteranno di sottoporsi all’esame dei Pm.

Potrebbero anche adottare la tattica seguita all’epoca del procedimento per ostacolo alla vigilanza di Bankitalia dal quale sono poi usciti assolti: anche allora chiesero di essere interrogati ma poi rinunciarono per non fornire all’accusa elementi che avrebbero potuto ritorcersi contro di loro. Nell’elenco c’è anche Rossano Soldini, assistito dall’avvocato Piero Melani Graverini, che è stato la grande sorpresa dell’avviso di chiusura indagini: lui che aveva sempre contestato, anche pubblicamente e nella sede di Banca d’Italia, la gestione di Etruria, accusato di bancarotta per aver votato alcune pratiche finite nel mirino, la Sacci appunto e anche l’outlet Città Sant’Angelo cui era interessato un altro ex presidente, l’ultimo prima del crac, Lorenzo Rosi.

Nè mancano due ex vicepresidenti come Giovanni Inghirami, difeso ancora da Piero Melani Graverini, e Giorgio Natalino Guerrini (il suo legale è Stefano Tenti), che si vede indagato tra l’altro per il finanziamento ad High Facing, la società che costruì i pannelli fotovoltaici dello Yacht di Civitavecchia e di cui lui era non solo amministratore ma anche azionista importante.

Che clima tiri si capirà fin dalla prima giornata, quella che vedrà per protagonista Federici, difeso da Grazia Volo, uno dei grandi nomi del foro di Roma. L’obiettivo del pool è di chiudere gli accertamenti eventualmente legati ai chiarimenti che forniranno gli indagati (ma alcuni si limiteranno a presentare memorie) entro la fine di marzo, in modo da procedere poi con le richieste di rinvio a giudizio per chi non sarà così convincente da spuntare una proposta di archiviazione. L’udienza preliminare dinanzi al Gip potrebbe essere fissata per settembre.

di Salvatore Mannino