Camucia (Arezzo), 23 settembre 2022 - Una bandiera con un'aquila su un fascio littorio è stata trovata appesa davanti alla sede della Cgil di Camucia (Arezzo). Lo rende noto lo stesso sindacato con Dalida Angelini, segretaria generale in Toscana, che dichiara: "Quello che è successo a Camucia è gravissimo. L'ennesima intimidazione fascista che come Cgil riceviamo, con un salto di qualità, ora si appendono bandiere con aquile su fasci littori, roba da anni '20 del Novecento. Stavolta spicca anche la tempistica: alla vigilia delle elezioni politiche e a quasi un anno dall'assalto squadrista alla sede della Cgil nazionale a Roma".
"Il fascismo, purtroppo, c'è - prosegue Angelini -. Magari anche in forme diverse rispetto al Ventennio, ma c'è. Ci sono anche simboli che ancora evocano quella disastrosa e tragica esperienza. Noi lo abbiamo sempre denunciato, anche se non manca chi continua a minimizzare e mi domando cos'altro gli serva per capirlo. Di sicuro continueremo a chiedere la messa al bando delle organizzazioni neofasciste e non ci faremo intimidire da nulla".
"Saremo a fianco della Cgil di Arezzo in qualsiasi iniziativa che vorrà portare avanti in reazione a questa squallida provocazione - aggiunge Dalida Angelini - e siamo convinti, a maggior ragione dopo questo episodio, che i nostri iscritti e le nostre iscritte sapranno difendere i valori dell'antifascismo, per noi fondamentali, anche nel voto alle elezioni politiche. Invitiamo infine tutte le forze politiche democratiche a reagire, a indignarsi per questo increscioso episodio di Camucia e a condannarlo fermamente. Le aspettiamo l'8 ottobre a Roma, a un anno dalla devastazione della nostra sede nazionale, dove manifesteremo per dire no a ogni fascismo e per portare in piazza le ragioni del lavoro".
Giani: "In Toscana non c'è spazio per rigurgiti nazifascisti"
"Solidarietà alla Cgil e a tutto il movimento sindacale della Toscana e ferma condanna per il vile e minaccioso episodio accaduto a Camucia (Arezzo), chi offende e attacca le organizzazioni sindacali, come purtroppo già avvenuto quasi un anno fa con l'assalto alla sede nazionale dello stesso sindacato, offende e attacca le libertà fondamentali e la Costituzione, nata dalla Resistenza e dall'antifascismo. In Toscana non c'è spazio per rigurgiti nazifascisti". Così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani insieme all'assessore regionale alla cultura della memoria Alessandra Nardini che chiedono alle "autorità competenti di fare chiarezza al più presto. Il gesto è ancora più intimidatorio perché avviene alla vigilia del voto per le elezioni politiche - aggiungono in una nota - massima espressione di democrazia e di conquiste dopo la dittatura feroce del ventennio".
Giani e Nardini ricordano "la scelta di inserire nello Statuto regionale un preciso richiamo alle radici antifasciste della Toscana, che impegna a continuare a sostenere ed implementare tutte le azioni per difendere, valorizzare e promuovere la cultura della memoria e per affermare una società diversa, che non dimentica e che costruisce più liberta, più inclusione, più democrazia".