
baratto
Arezzo, 11 aprile 2015 - Tra i motivi forse anche l’effetto della crisi. Ecco perchè adesso si torna al baratto. Una pratica che ha preso piede in tutti i settori. Ciclicamente vengono fatti in città e provincia scambi collettivi di oggetti di ogni tipo in piazza. C’è lo scambioabito che si tiene ogni anno ad Anghiari e si basa sul baratto dei vestiti. Esistono attività nate proprio in favore di usato e scambio come «Compro baratto e vendo» il mercatino che si trova in via Giambattista Vico ad Arezzo. Non solo oggetti ma anche saper fare. Come il baratto dei saperi che si tiene periodicamente all’Informagiovani di piazza Sant’Agostino ad Arezzo in cui i ragazzi mettono a disposizione le loro conoscenze e danno ripetizioni ad altri ragazzi su varie materie. Adesso il baratto sta dilagando anche nelle aziende. Come quello che avviene nella piattaforma iBarter a cui tante attività aretine si sono iscritte. Sono oltre 700 le aziende iscritte al sito. L’obiettivo del circuito che propone il baratto moderno è adesso arrivare entro fine anno a mille imprese. Col baratto crescono infatti le opportunità per le aziende. E adesso in tanti si vogliono iscrivere al primo portale per lo scambio multilaterale online. «L’obiettivo è superare le mille realtà ed arrivare a scambi per un controvalore di oltre 3 milioni di euro», dicono i responsabili di iBarter che ha sede a Torino. L’operatività e il metodo di azione hanno il meccanismo del baratto alla base di tutto. Ovvero, scambiare prodotti e servizi senza ricorrere all’utilizzo dell’euro. «È l’antichissima formula del baratto rivista però in chiave moderna.
Oggi non c’è più la contestualità dello scambio, ma l’azione dello baratto viene regolamentata da una moneta complementare che è l’iBcredit», precisa Massimo Cirio, area marketing iBarter e tra i fondatori del circuito. Come funziona? Per ciascuna azienda che aderisce viene aperto un conto in crediti, come fosse un classico conto corrente bancario e ogni ditta propone i propri prodotti o servizi da scambiare. Tra le aziende aretine iscritte ci sono per esempio l’hotel Toscana Verde di Laterina o l’agriturismo Monastero a S.Silvestro Cortona. Strutture per esempio che mettono a disposizione un numero di camere che hanno un costo che si trasforma in crediti da utilizzare per ottenere offerte e i servizi messi in rete dagli altri: carta per fotocopie, serramenti, spazi pubblicitari e quant’altro. I Barter è infatti la prima piattaforma italiana per il baratto multilaterale online.