GAIA PAPI
Cronaca

"Becco di rame" diventa un cartone animato

L’oca Ottorino, curata con un metodo innovativo dopo il morso di una volpe, protagonista di una serie in onda sul canale Rai Yoyo

Migration

di Gaia Papi

L’avevamo lasciata dieci anni fa, con il suo becco nuovo di zecca, anzi di rame, impiantato dal veterinario Alberto Briganti, di Montevarchi. Oggi l’oca Ottorino, meglio conosciuta come Becco di Rame, è diventata famosa grazie alla sua storia. Alle prese con una grave menomazione dopo l’agguato di una volpe (ne esce con il becco quasi tutto strappato) ma che riesce ad andare avanti grazie alla sua tenacia e all’intuizione del veterinario. Protagonista di un libro, di spettacoli teatrali, di comparsate in Tv e ospitate nelle scuole di tutta Italia.

La sua storia, scritta e raccontata dal dottor Briganti, da anni sta facendo il giro del paese. Una storia di coraggio e di inclusione che adesso diventa un film per il cinema in uscita a fine 2024, e una serie animata su Rai Yoyo, il canale Rai per i più piccoli. Tra i tanti nuovi titoli presentati da Rai Kids, i temi dello sport, dell’educazione alimentare, dell’inclusione e della fiducia nel futuro, dopo il pesante biennio di isolamento per la pandemia, acquistano quest’anno più che mai uno spazio particolare.

Nell’attenzione che la Rai pone alla contemporaneità, entra a pieno titolo la serie animata Becco di Rame.

Un cartone per parlare di inclusione in un modo originale, partendo da una storia vera, che noi raccontammo dieci anni fa. Tutto inizia in una fattoria del Valdarno, dove l’oca viveva in mezzo a cavalli, maialini e scaldata dall’affetto della sua famiglia di umani, la famiglia Bartolini, che di amore per l’oca ne ha dimostrato veramente tanto. Per i Bartolini, Ottorino è sempre stata a tutti gli effetti un’oca "d’affetto".

Una notte Becco di Rame, probabilmente per difendere il pollaio dall’attacco di una volpe, perde il becco nel combattimento, rischiando la morte.

Grazie all’inventiva e alle competenze del veterinario Alberto Briganti, l’oca sopravvisse. La prima cosa da fare fu ricostruire graficamente un modello del becco su carta velina per poi riportarlo sulla lamina di rame, solo dopo avrebbe preso via l’operazione chirurgica. Un lavoro certosino dal quale l’oca Ottorino uscì in gran forma.

La storia di Becco di Rame ha permesso di scrivere una fiaba per bambini che narra fedelmente sin dai primi momenti la vita dell’oca e la sua crescita in fattoria con i suoi amici, nata dall’incidente subito e quanto di più incredibile è avvenuto quando tutto sembrava perduto. La vita riprende come se nulla fosse accaduto, anzi, migliorando i suoi rapporti con gli altri animali della fattoria.

Becco di Rame oggi diventa una nuova serie animata comedy che tratta con delicatezza il tema della disabilità e dell’accettazione di sé.

Un progetto di Jacopo Saraceni, responsabile dello sviluppo della romana Ideacinema, già produttore esecutivo dei film Lo chiamavano Jeeg Robot e Freaks out, insieme alla milanese Movimenti Production, premiato Studio dell’anno a Pescara per le sue recenti produzioni, da Strappare lungo i bordi di Zerocalcare al nuovo Topo Gigio per Rai Yoyo di cui arriverà una seconda stagione. Accanto a Peppa Pig e a Barbapapà arriva un pezzo di Arezzo.