Bisognerà attendere oggi per sapere il nome del gruppo industriale che ha firmato il preliminare di acquisto per la Bekaert di Figline. La trattativa va avanti concretamente: ieri l’azienda ha incontrato in Regione sindacati e rappresentanti istituzionali. Ha spiegato il suo interesse per il sito industriale dismesso, dove fino a pochi anni fa venivano prodotte corde metalliche per pneumatici. Probabilmente ha anche promesso una via privilegiata di assunzione degli ex operai Bekaert ancora rimasti senza un lavoro o senza un contratto a tempo indeterminato, accogliendo così la prima richiesta dei sindacati. Ma al termine della riunione, finita a tarda sera, nessuno parla né dal fronte sindacale né da quello istituzionale e politico.
C’è un patto di riservatezza attorno al nome del gruppo che vuole acquisire il sito industriale figlinese. Perché? Probabilmente l’azienda vuole annunciarsi da sola, coi suoi tempi e nei suoi modi. D’altra parte il preliminare c’è, la faccia ce l’ha già messa incontrando i sindacati e dunque non paiono esserci rischi concreti di un passo indietro. Stavolta ci siamo, sono convinti da Regione e Comune, dopo vari nulla di fatto da parte di altre realtà che avevano manifestato interesse per lo stabilimento, tanto da svolgere sopralluoghi e acquisire mappe ed estratti catastali. Ma poi uno a uno si erano tirati indietro. Ora le cose sembrano diverse. È questione di ore: sta per svanire anche l’alone di mistero attorno al gruppo interessato all’acquisto di tutto lo stabilimento, al suo recupero anche ambientale e alla reindustrializzazione del sito che rappresenta un bacino occupazionale importante per tutto il Valdarno. Oggi si saprà chi è e che intenzioni ha.
Manuela Plastina