REDAZIONE AREZZO

Bekaert, lo spiraglio Trafilerie Meridionali

È la stessa azienda belga che ha comunicato l’avanzamento della trattativa durante la videoconferenza al ministero. Gli scenari.

Un segnale di possibile svolta e di speranza per i lavoratori valdarnesi della Bekaert di Figline, dopo ben 773 giorni di vertenza. Positivo, infatti, l’incontro di ieri in videoconferenza al Ministero dello Sviluppo Economico. Sul tappeto il rilancio dello stabilimento dismesso ormai dalla fine del 2018, la ricollocazione dei 178 addetti rimasti dei 318 originari e in cassa integrazione sino al 31 ottobre, e la necessità di fare chiarezza sulle intenzioni degli investitori. In rappresentanza del Governo erano collegate le sottosegretarie del Mise Morani e Todde, mentre per il dicastero del Lavoro e delle Politiche Sociali è intervenuta la viceministra Puglisi. Oltre agli esponenti di spicco dei sindacati erano connessi anche l’advisor Sernet, incaricato di vagliare le idee dei soggetti interessati al sito, la direzione aziendale e Invitalia, l’agenzia governativa ministeriale per lo sviluppo d’impresa, e diversi esponenti delle istituzioni. Ebbene, ad oggi, dal vertice è emerso, almeno secondo una nota della Bekaert, "che l’ipotesi allo stadio più avanzato per la ripartenza, di concerto con Mise e Regione, è quella della Trafilerie Meridionali di Chieti".

Il piano industriale presentato dal marchio abruzzese, leader nel settore delle lavorazioni metalliche, prevede il supporto diretto e la valutazione (in corso) di Invitalia "ed è stato ripreso e approfondito – ha sottolineato ancora il portavoce della multinazionale belga – nei dettagli tecnici, impiantistici e occupazionali. Previsti, di pari passo, anche investimenti di rilievo per una migliore sostenibilità del mercato e un maggiore assorbimento delle maestranze". Più articolata e complessiva l’analisi del segretario della Fiom Cigil di Firenze Daniele Calosi, che riferisce come non siano precluse le altre due strade di rilancio: "Sembra aprirsi in ogni caso uno spiraglio – ha dichiarato – per reindustrializzare lo stabilimento figlinese. Ad oggi sono ancora presenti sul tavolo tre piani industriali, quello di Trafilerie Meridionali, tornato alla ribalta dopo qualche tempo, un secondo di un soggetto internazionale del settore, di cui non si conosce il nome, e il progetto di Stelcoop Valdarno che sarà valutato dal Governo al pari degli altri". Importante per l’alto livello delle rappresentanze ministeriali e la presenza di Invitalia, l’appuntamento ha consentito ai sindacati di rinnovare una precisa richiesta: chi beneficerà dei fondi pubblici per la rinascita dovrà riassorbire tutti i 178 ex dipendenti. Rinnovata la cassa integrazione fino a quando "reindustrializzazione" non sarà più un concetto astratto.

Maria Rosa Di Termine