REDAZIONE AREZZO

Il centro che cambia: Benassi, passo indietro di una dinastia di negozi

La catena chiude in centro ma tiene il caposaldo via Chiarini. Famiglia storica

benassi

Arezzo, 29 aprile 2015 - Vecchie dinastie del commercio che arretrano di qualche linea, nuove famiglie incoronate regine del franchising. Cambia il commercio del centro e nemmeno i negozi sono più quelli di un tempo. Sì perchè una ventina d’anni fa il Corso non era come adesso e qui a farla da padrone erano vere dinastie commerciali. Non le grandi catene che sarebbero venute poi ma tanti negozi indipendenti che regnavano quasi incontrastati. Sono passati i decenni e alcune grandi famiglie che solo pronunciando il nome ti veniva in mente il negozio sono sparite, come Lebole o Simoncini. Adesso perdono posizione anche i Benassi. I re incontrastati di confetti, bomboniere e casalinghi per anni, hanno venduto pentole e piatti a intere generazioni di aretini tra i negozi di via Veneto, piazza Risorgimento e via Niccolò Aretino. Proprio all’angolo con via Guadagnoli ha appena chiuso l’ennesimo punto vendita dopo anni di onorata carriera. Ma non è un addio. Sì perchè Benassi resta aperto con il grande bazar di via Chiarini oltre al magazzino in via Galvani.

«Abbiamo chiuso in via Aretino perchè non ci siamo trovati d’accordo con il proprietario per il rinnovo del contratto d’affitto - spiega il titolare Paolo Giusti, nipote del capostipite Mario Benassi - restiamo aperti in via Chiarini. Siamo al commercio da oltre mezzo secolo, erano gli anni ‘60 quando la mia famiglia aprì la Casa del confetto in via Veneto, il primo negozio aperto fino agli anni ‘90 seguito da Benassi 2 in piazza Risorgimento dagli anni ‘80 in poi. All’inizio del 2000 è arrivato il negozio di via Niccolò Aretino e subito dopo il punto vendita di via Chiarini, tutti a conduzione familiare. Da 60 anni vendiamo confetti e bomboniere il nostro punto forte, ma anche casalinghi e oggettistica. Ci siamo ristretti in via Chiarini per il momento, aspettiamo l’andamento del mercato ma non è esclusa in futuro un’apertura più centrale».

E a proposito di grandi dinastie del commercio resistono i vari Peloni, Bidini e Donati, ancora saldi in cima alla lista dei negozi indipendenti. Cambia però il salotto buono del centro e se molti singoli negozi spariscono, o arretrano in zone meno centrali, come Ares che chiuso il negozio di articoli sportivi in via Petrarca resta aperto in via Fiorentina, avanzano invece catene e franchising. Una vera invasione non solo nel Corso ma anche nelle strade limitrofe con tutte le principali vie dello shopping colonizzate da questo tipo di negozi. Alcuni imprenditori ne hanno fatto un marchio di fabbrica come la famiglia Venturini che in centro e all’Ipercoop è titolare delle catene di biancheria Intimissimi, Intimissimi Uomo, Calzedonia e Tezenis. E se avanzano i franchising come dimostrano le ultime aperture da Tally Weijl a Bijoux Brigitte, da dr Vranjes a Dixie, soffre il commercio indipendente. Colpa di affitti alti e congiuntura economica. E così a resistere sono spesso i vari Benetton, Sisley e Zara. Hanno chiuso invece negozi indipendenti come Milady, ottica Palazzeschi, Casa del Bottone e della sposa, l’Angolo, solo per citare le principali attività storiche che erano al loro posto in alcuni i casi da mezzo secolo. Non che il commercio indipendente sia sparito del tutto, resistono negozi storici come Prestige di Anna Maria Polci, i vari Imbriani, Banchelli, per non parlare della potenza Sugar. E con loro tanti colleghi come Paolo Ricci. Non ce ne vogliano quelli di cui ci siamo dimenticati, la lista per fortuna resta lunga. Ma i tempi cambiano e le vetrine pure. Spesso aprono e chiudono in tempo record. In molti casi traslocano, magari riducono gli spazi o allontanandosi dal centro.