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L’ASSESSORE Lucia Tanti al centro delle polemiche
Arezzo, 2 aprile 2016 - Di nuovo scintille sulle scuola tra maggioranza e l’opposizione in Comune, stavolta la polemica arriva dritta dritta dai social network. A scatenare il putiferio è un post dell’assessore Lucia Tanti in merito alle graduatorie per i posti negli asili nido: «L’81% degli aventi diritto sono bambini con cittadinanza italiana. Dei primi 20: 18 sono bambini con cittadinanza italiana. Bentornata normalità». Una frase che, puntualmente, ha diviso il web. Il primo a rilanciare è Francesco Romizi, consigliere di Arezzo in Comune, che tuona: «Esistono persone che si professano cristiane e cattoliche ma nel loro agire quotidiano sono la cosa più lontana possibile dalle carità cristiana». Un Romizi scatenato che poi precisa anche: «Vogliamo invece dire che i posti assegnati quest’anno sono meno? L’anno scorso sono stati presi 164 bambini, quest’anno 127».
Anche Lucia De Robertis attacca: «La normalità per l’assessore Tanti è forse un nido nel quale hanno accesso solo gli aretini, bianchi, magari biondi e forse ariani? Il Regolamento applicato è del 2008, in piena amministrazione di centro sinistra». In effetti, una rapida occhiata alle graduatorie degli ultimi tre anni rivela come il numero di bambini stranieri rientrati in graduatoria ogni anno è tra venti e trenta, l’unica differenza casomai è nelle prime posizioni della graduatorie. Passano le ore e la polemica non si placa, intervengono ufficialmente anche il Pd e Arezzo in Comune con una nota congiunta:
«L’assessore Tanti sembra decisa ad incarnare l’anima più oscurantista di una Giunta comunale già di per sé fortemente spostata a destra e dimentica volutamente che ha applicato un Regolamento non suo ma del centro sinistra. Se ha bisogno di acquisire meriti di fronte alla destra xenofoba e ai cittadini inquieti per le trasformazioni sociali, perlomeno si attribuisca quelli che derivano dalla sua attività».
In difesa di Lucia Tanti arriva Stefano Mugnai: «Non si può far finta di niente rispetto alla violenza, alla meschinità e alla cattiveria di certe affermazioni, ci deve essere un limite di decenza oltre il quale non si può andare». Da New York la diretta interessata prova a gettare acqua sul fuoco: «Ad Arezzo l’11% della popolazione è straniera, mi sembra normale che i servizi siano corrisposti nella stessa percentuale. Questo intendevo con normalità, se poi qualcuno ha il sangue avvelenato, non è un problema mio».