A Terranuova, martedì prossimo, si parlerà di come la collettività può riappropriarsi dei beni confiscati alla criminalità organizzata e trasformarli in beni comuni e di come investire socialmente in tempi brevi le risorse che sono messe a disposizione a tal fine. Il convegno, in programma al mattino, in sala consiliare, si tiene non a caso nella cittadina valdarnese anche perché lo scorso gennaio qui sono stati inaugurati due importanti immobili sequestrati alla mafia, la villetta Nencioni e il capannone Valarioti.
L’evento – organizzato da Anci Toscana, insieme a Labsus - Laboratorio per la sussidiarietà, al Comune di Terranuova Bracciolini e alla Regione Toscana - rientra nel ciclo di incontri "La Toscana dei beni comuni". Grazie al racconto diretto di esperienze in corso a livello nazionale e regionale verrà fatto il punto su criticità e potenzialità di percorsi consolidati e di percorsi innovativi.
Nel pomeriggio è poi prevista la visita ai due beni confiscati e messi a servizio della comunità. Si tratta di un immobile destinato al co housing solidale a Le Ville e in località Poggilupi un capannone che ospita l’archivio degli uffici tecnici e la rimessa dei mezzi comunali. La villetta è stata intitolata ad Angela Fiume, Fabrizio Nencioni e le loro bambine, Nadia e Caterina, la famiglia vittima dell’attentato mafioso del 27 maggio 1993 in via dei Georgofili a Firenze. L’immobile di via Poggilupi è stato invece intitolato a Giuseppe Valarioti, amministratore pubblico e il primo politico ucciso dalla ‘Ndrangheta, che seppur giovanissimo ha lottato in nome degli ideali di libertà e giustizia, pagando con la vita la sua battaglia alla cultura mafiosa. Tra gli ospiti del convegno di martedì Maria Rosaria Laganà, direttore dell’Agenzia Nazionale Beni Confiscati e di Stefano Ciuoffo, assessore alle politiche per la sicurezza e cultura della legalità della Regione Toscana.
Coordinerà gli interventi Andrea Bigalli, pesidente dell’Osservatorio Regionale per la Legalità.