CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Benigni, in Valtiberina le radici dell’Oscar: "Mia madre incinta alla Madonna del Parto"

Il grande attore e regista nato a Castiglion Fiorentino riceve una honoris causa e rivela le origini della famiglia a Sansepolcro "Quando mi aspettava chiedeva protezione alla Vergine nell’affresco di Monterchi: eravamo poveri e non avevamo da mangiare".

Benigni, in Valtiberina le radici dell’Oscar: "Mia madre incinta alla Madonna del Parto"

Benigni, in Valtiberina le radici dell’Oscar: "Mia madre incinta alla Madonna del Parto"

"La mia famiglia veniva da Sansepolcro, il luogo di Piero della Francesca e quando mia mamma era incinta di me andò a pregare a Monterchi davanti al dipinto della Madonna del Parto, la cui immagine è per me un modello". Una normale tradizione in Valtiberina, per cui nulla di straordinario se a pronunciare questa frase non fosse stato Roberto Benigni nella lectio magistralis da lui tenuta non appena ha conseguito la laurea "honoris causa" in belle arti nella sede di Roma della University of Notre Dame.

Prendendo spunto proprio dal significato di "Notre Dame", ovvero "Nostra Signora", Benigni ha iniziato il discorso esordendo alla sua maniera: "Non mi rimane che parlare della Madonna, chi se lo sarebbe mai aspettato di doverlo fare?", ha detto agli autorevoli presenti in aula il popolare comico e artista, che ha piacevolmente spiazzato Sansepolcro e Monterchi con le sue dichiarazioni relative al periodo in cui lui stava per nascere e alle origini della madre Isolina Papini.

Ecco il passo chiave: "Mia mamma aveva paura, non poteva mangiare niente; era poverissima, ma la sua era una povertà aristocratica: si cibava di cocomero perché non aveva altro, con il timore che il parto andasse male. E allora le sue amiche le dissero: vai a Monterchi alla chiesa di Momentana (sulle prime Benigni non ricordava il nome n.d.a.), perché lì c’è una Madonna che fa i miracoli.

È nientemeno che la Madonna del Parto di Piero della Francesca". Poi Benigni esce alla sua maniera: "Io ho tentato tutta la vita di rubare quell’affresco, sono andato a vederlo e sono svenuto nell’ammirare la sua bellezza. Il parto di mia mamma è andato fisicamente bene, anche se non so se il miracolo sia avvenuto al 100%. Di certo, la Madonna di Piero ha aiutato mia mamma a fare un bel parto".

Ma è il finale del suo capitolo la parte più forte: "Quando sono andato a visitare l’opera – ha detto - mi sono accorto che in quel volto della Madonna non c’è niente di regale: è una dolcissima bellezza giovanile, come quella della mia mamma. La Madonna di Piero è unica, è divenuta la mia Madonna universale. Non potevo fare a meno di andare a guardarla; hanno cambiato luogo all’affresco, ma quella Madonna è rimasta nel mio cuore. Talmente umana che non c’era posto per il divino, come nel caso di mia mamma, che era di quella zona. E Piero dipingeva il volto delle donne del posto".

Tanta roba, verrebbe da dire e l’amministrazione comunale di Monterchi si è subito complimentata con Benigni per il dottorato di ricerca, condividendo il suo sentimento espresso in forma metaforica, laddove confessa di aver tentato di "rubare" con gli occhi e con lo spirito il capolavoro pierfrancescano. "Benigni è venuto qui diversi anni fa – ha dichiarato l’assessore monterchiese alla cultura, Manuela Malatesta – e adesso gli riformuliamo l’invito di tornare a farci visita. Sarebbe per noi un onore accogliere un estimatore dell’artista e delle sue opere, capace di ben descrivere la figura della nostra Madonna, che da secoli ha la capacità di lasciare un’impronta indelebile su tutti coloro che hanno la fortuna di incrociare il suo sguardo".

Anche al Borgo, citato nella lectio, il sindaco biturgense Fabrizio Innocenti si è subito mobilitato: "Bisogna cercare di portare Benigni anche da noi e ci metteremo d’accordo con Monterchi per organizzare una giornata insieme a lui".