REDAZIONE AREZZO

Benvegnù e l’album scritto dal cantante anonimo Concerto all’Anfiteatro sognando la targa Tenco

È talmente abituato a portare chi lo ascolta nei suoi mondi così lontani dal quotidiano e dal razionale, dalle infinite letture e infinite possibilità che a volte credi anche a quello che è poco veritiero. Fatto sta che l’ultimo album Paolo Benvegnù (nella foto) se lo sia trovato già fatto in un cd che un cantautore anonimo, chitarra e voce, gli ha lasciato sulla cassetta della posta della sala prove. Benvegnù avrebbe solo ascoltato e solo leggermente modificato perché era già perfetto per lui. Credere o non credere non è certo questo il problema. Anche perché lo si potrà ascoltare nel secondo grande concerto live di Arezzo, il 17 luglio all’Anfiteatro. La prima data ufficiale dei quattro concerti che Paco Mengozzi e il suo staff hanno deciso di organizzare in città in mancanza del Mengo fest rinviato definitivamente al 2021.

Anche Benvegnù, che nel frattempo è in lizza come finalista alla targa Tenco 2020 per il miglior disco in assoluto che è "Dell’odio e dell’innocenza" con cui partirà il tour estivo del cantautore e che si annuncia come il primo di un’altra trilogia dopo gli album "Hermann", "Earth Hotel" e "H3+" e dopo progetto del 2018 "I racconti delle nebbie" insieme allo scrittore Nicholas Ciuferri. E’ il sesto album da solista, "una summa nella contrapposizione tra colpevolezza e innocenza" dice Benvegnù che racconta di un essere umano che nel suo breve viaggio cerca incessantemente di costruirsi il proprio universo: "Ormai vedo in ogni piccolissimo microcosmo un universo. E tutto sta a viversi in quella enclave. E il nostro è un ricreare un mondo". Dodici tracce in cui si parla molto di infinito e l’ultima canzone è un omaggio a un caro amico che ha scelto di vivere in Casentino, Alessandro Fiori.

Silvia Bardi