di Angela Baldi
È stata inaugurata ieri “Pietro Benvenuti nell’età di Canova. Dipinti e disegni da collezioni pubbliche e private” la prima mostra ad Arezzo del programma espositivo Terre degli Uffizi di Gallerie degli Uffizi e Fondazione Cr Firenze. Il progetto espositivo curato da Liletta Fornasari, presenta fino al 23 ottobre, opere di Pietro Benvenuti dalla sua formazione agli anni del successo accademico e dell’investitura a “pittore imperiale”, ricercato da illustri committenti. La mostra organizzata dalla Fondazione Bruschi, parte del patrimonio culturale di Intesa Sanpaolo (alla mostra erano presenti il consigliere Luciano Nebbia e Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo) è allestita alla Casa Museo dell’antiquariato in Corso Italia e vuole ricordare in occasione del secondo centenario della morte di Antonio Canova il pittore aretino Pietro Benvenuti, uno dei protagonisti della scena internazionale, anche grazie alla rete di istituzioni accademiche da lui presidiate e alle relazioni avute con vari personaggi. Per il Duomo di Arezzo Benvenuti dipinse, nel 1794, il Martirio di San Donato e, nel 1804, una monumentale Giuditta che mostra la testa di Oloferne, magistrale debutto nel genere della pittura di storia che avrà un seguito ne La morte di Priamo. Grazie a prestiti pubblici e privati, tra cui alcune opere provenienti dagli Uffizi, la mostra segue attraverso bozzetti la vicenda di quelle imprese, illustrando la carriera di Benvenuti dagli anni del successo accademico a quelli dei ritratti, di cui è presente in mostra una selezione. Tra questi le opere presenti da anni nel percorso espositivo di Casa Bruschi: Ritratto di Teresa Mozzi del Garbo col figliodel 1817 e Ritratto di Antonio Capacci del 1818.
"Sono passati 20 anni dall’apertura della Casa Museo – dice Luca Benvenuti, presidente della Fondazione Bruschi – celebriamo la ricorrenza con una mostra di caratura nazionale".