Erika Pontini
Cronaca

Bertelli riapre la "Buca di San Francesco": era chiusa da inizio pandemia

Patrizio Bertelli rileva il locale. L’operazione attraverso l’immobiliare di famiglia: nelle sale affrescate teste coronate e personaggi celebri

bertelli

Arezzo, 29 marzo 2022 - La moda acquista la grande cucina. A Bertelli, la «Buca di San Francesco». E’ stato per mezzo secolo il ristorante del jet-set, di reali e capi di Stato, capace di far gustare la vera tradizione culinaria aretina ai palati più sopraffini e diffonderla nel mondo: dalla principessa Carolina di Monaco al re Gustavo di Svezia, al presidente degli Stati Uniti Harry Truman, ai grandi del cinema: uno per tutti, Charlie Chaplin.

Il locale, orfano del ‘vecchio’ Mario e portato avanti dal figlio Davide De Filippis, alla prima tempesta del Covid, ha chiuso le saracinesche per non riaprirle mai più, nonostante, oltre ai vip fosse frequentato dalla buona borghesia cittadina.

Ma adesso la «Buca» è pronta a tornare a vivere sull’orma della tradizione e con un patron d’eccezione. E’ stato Patrizio Bertelli, aretino doc – vanta i natali a Colcitrone –, amministratore delegato del Gruppo Prada che quest’anno ha segnato un forte incremento nei fatturati, a comprare l’immobile, già libero dalla precedente gestione De Filippis.

L’immobile era di una proprietaria romana. Bertelli ha firmato nelle ultime ore l’acquisto attraverso l’immobiliare di famiglia, la ‘Peschiera’ snc che possiede complessivamente 7 immobili e 75 terreni: la sua dimora in sostanza. In quello spicchio di città che guarda alla Basilica del Poverello di Assisi l’imprenditore già possedeva i locali della Farmacia del Cervo.

Pochi passi distante c’è un’altra serranda abbassata che fa male vederla: il Caffè dei Costanti, rimasto per adesso come un eroe del passato ma senza patria. L’operazione immobiliare andata in porto nelle ultime ore davanti al notaio Francesco Cirianni e mediata dall’avvocato Giovanni Gatteschi, al di là del profilo economico, segna l’evidente avvicinamento di Bertelli alla sua Arezzo, in un momento di difficoltà per tutti i centri storici e soprattutto per i locali della tradizione piegati da due anni di pandemia.

Bertelli avrebbe potuto acquistare un ristorante a Los Angeles oppure a Tokio visto il profilo internazionale: nel campo della ristorazione l’unico investimento importante è stato, dopo la pasticceria Marchesi di Milano, il bar Principe di Forte dei Marmi. E invece ha scelto le strade di casa sua dove è nato 75 anni fa in un vicolo di piazza Grande e dove ancora vive (fuori città), spostandosi con un elicottero, il cui eliporto non è stato semplice da autorizzare: misteri della burocrazia.

Come ogni aretino che ha fatto fortuna, e lui ne ha fatta più di tutti, il rapporto con le origini non è mai semplice perché chi vive qui si aspetta un atto di mecenatismo al giorno mentre chi lavora e prospera altrove sente più questa pretesa che stima e affetto. Se questa mossa rappresenta un punto di partenza, per Arezzo potrebbe davvero essere una svolta.

I particolari dell’investimento sono ancora top secret ma si parla di una cifra a sei zeri. Ancora da capire anche come e quando a ’Buca’ potrà tornare a splendere con le volte affrescate, le pareti di alcune sale in pietra, quei tavoli da trattoria raffinata e le ricette toscane, anzi aretine che hanno fatto innamorare teste coronate e vip. Una cosa è certa: Bertelli vuole riaprire.