Bertelli, una sfida che riparte subito. Fuori dalla Coppa ma pronto a tornare. E oggi lancia la Buca tra i locali storici

La sconfitta di Luna Rossa, i segnali della rivincita. L’onore delle armi dai britannici: "Patrizio è un grande". Intanto il ristorante recuperato è tra i sette in Toscana ad aprire i battenti ai turisti con i suoi tesori. .

Bertelli, una sfida che riparte subito. Fuori dalla Coppa ma pronto a tornare. E oggi lancia la Buca tra i locali storici

Le imprese del manager aretino: la Buca tra i sette locali storici d’Italia

È come se avesse ripresentato un’altra volta il guanto della sfida. Con la grinta degli aretini di mare Patrizio Bertelli da ogni sconfitta riparte per vincere.

Così nella vita, anche se in genere protagonista di un’ascesa quasi ininterrotta, e così nello sport. Ieri la sua Luna Rossa è tramontata: avrebbe dovuto fare un miracolo per recuperare il doppio svantaggio maturato due giorni fa. E il miracolo non è arrivato. Anche se nel corso della regata ha riaperto mille volte la rincorsa, riducendo lo svantaggio dai grandi avversari inglesi: ma alla fine 17 secondi sono bastati a sancire la chiusura di quest’altra avventura.

Quindi? Bertelli a ieri sera non era ancora intervenuto direttamente ma le parole dello skipper sono inequivocabili. Max Sirena, il velista romagnolo, non si è fermato al dispiacere per il semaforo rosso accesosi davanti alla Luna dello stesso colore. "La cosa positiva è che il team andrà avanti: è la cosa più importante per la vela, per i giovani, per i tifosi che seguono Luna Rossa da tanti anni. Bisogna dare merito a Patrizio Bertelli e alla famiglia Prada per l’impegno e la costanza che mettono in questo gioco, difficilissimo e quasi impossibile da vincere. L’unico modo è riprovarci ogni volta cercando di fare un errore in meno degli altri".

Parole che rilanciano il duello: stavolta finisce qui, nella finale di una Louis Vuitton Cup già vinta in passato. Al prossimo giro vedremo. E’ l’incredibile frullatore nel quale l’uomo di Colcitrone si muove, oscillando dalle acque degli oceani alla terra aretina. Ieri è calato il sipario sulla Luna Rossa 2024? Bene, oggi si rialza su un’altra creatura di casa Bertelli, la Buca di San Francesco.

Il locale, una volta riaperto, ha ripreso il posto che merita nella rete dei locali storici italiani. Oggi sarà uno di quelli che aprirà i battenti davanti ai turisti. E non solo con la buona tavola. È la Giornata Nazionale dei Locali storici d’Italia, torna ogni anno, ill primo sabato di ottobre, centrato sul patrimonio storico- culturale degli spazi. Visite guidate, degustazioni, conferenze. E sulla rampa di lancio c’è proprio la Buca di Bertelli.

Sono solo sette i locali della Toscana a partecipare alla kermesse. Dal Bernini e dal Minerva di Firenze al Royal Victory di Pisa alla Fiaschetteria Italiana di Siena. Su prenotazione aprono le sale recuperate nel tempo. E chi si presenterà avrà la cartolina storica: quasi in continuità con gli ex libris che l’antico proprietario della Buca garantiva ai suoi clienti. I mille volti di Bertelli, molti da qualche anno fanno bella mostra nella sua città.

La Buca, con le sue sale affrescate ma anche con le foto dei grandi personaggi che nel tempo l’hanno animata, è solo uno dei tasselli del mosaico. Ne fanno parte a pieno titolo gli scavi dela Fortezza, ai quali Bertelli ha contribuito per il recupero della chiesa di San Donato in Cremona, il palazzo di via Albergotti che sarà trasformato in albergo di lusso, la Pieve i cui restaurio partiranno anche grazie a lui.

E i Costanti, il caffè storico, rilevato da tempo e che aspetta solo di essere riaperto, forse a inizio 2025. E quella piazza San Francesco che nei piani del manager ha sempre un posto speciale.

Una vela si affloscia, altre si gonfiano sotto il cielo aretino. Davanti alla sconfitta arriva l’onore delle armi dagli avversari. Parola di sir Ben Ainslie, l’anima di Ineos Britannia: “Giù il cappello di fronte a Luna Rossa, sono un team incredibile, Patrizio in testa”. Lo cita solo per nome, perché basta la parola: nel vento delle boline o in quello che taglia il centro di Arezzo.

Lucia Bigozzi