
di Fausto Sarrini
Il boom della bicicletta. Il lungo periodo del lockdown ha riesvegliato l’interesse, comunque già in crescita, degli italiani per le due ruote a pedali. Una richiesta senza precedenti, code ai negozi, il top fra maggio e giugno, quando è cominciata la ripartenza, ora invece un periodo particolare, con la domanda che supera lla produzione e trovare una bici da comprare diventa complicato. L’impressione, sentendo i venditori è che fino ad autunno ci saranno problemi. Ma lo straordinario boom resta, lo dicono a chiare note quelli che abbiamo interpellato. Salvo qualche piccola diversità, sono sintoizzati tutti sulla stessa lunghezza d’onda: cicli Pasquini, Tuttobici, Due Ruote, BikingTeam, Vagheggi, la Bicicletteria, cicli Scatragli, lo steso Decathlon, quelli che siamo riusciti a contattare. Un ventaglio di opinioni più che sufficiente a far capire cosa è successo e cosa succederà.
Tutti sottolineano: "Fra maggio e giugno, soprattutto attorno al 20, c’era una richiesta continua, abbiamo venduto tante biciclette, la gente arrivava in continuazione, tanti chiedevano oltre che una nuova bici anche di sistemare quelle vecchie che avevano lasciato in garage. Il duro periodo di lockdown che abbiamo vissuto ha fatto riscoprire la bici, un mezzo che se saputo usare fa bene alla salute e consente in certe zone della città di spostarsi molto più velocemente che in auto e che si può usare non solo per sport ma anche per andare al lavoro".
C’è chi sottolinea. "Fra maggio e giugno abbiamo recuperato pienamente quello che avevamo perso stando chiusi".
Ma adesso?
"Ora ci sono problemi perché la domanda supera la produzione, non arrivano più bici e l’impressione è che sino a fine estate o all’autunno la situazione non si sbloccherà".
Unica eccezione di quelli sentiti è cicli Pasquini. Adelmo, storico titolare: "Abbiamo lavorato anche 13-14 ore al giorni, a ritni impossibili, c’erano code anche di trenta persone, ma ci siamo procurati scorte importanti e nel mio negozio ci sono ancora bici da acquistare".
Pasquini ma anche gli altri rivenditori che abbiamo citato in precedenza, alla domanda quali siano state le biciclette più vendute, rispondono: "Quelle da città icuramente, ma anche quelle elettriche, poi le mountain bike, meno quelle da corse, più costose, anche perché quest’anno si sono fermate le gare e chi corre non andava certo a spendere di più". E non pochi i monopattini venduti per chi ce l’ha.
E sul discorso del bonus bici? Pure in questo caso le risposte convergono: "Il problema è che se non viene attivato il portale, il cliente non può presentare la domanda e quindi risparmiare sull’acquisto. Non c’è stata e non c’è chiarezza dall’inizio sul discorso bonus" - in estrema sintesi quanto ci hanno detto i negozianti su questo punto che ha fatto parlare e fa parlare ancora moltissimo.
All’interno della stessa maggioranza di Governo ci sono opinioni contrastanti, adesso pare aver prevalso la linea del ministro Costa che vuole che il rimborso sia dato a chi può presentare una fattura o uno scontrino parlante, ma la parola definitiva sarà pronunciata molto probabilmente in questa settimana dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e quindi tutto può ancora succedere.
Resta in ogni caso il boom bici, una sana riscoperta che si può facilmente vedere anche girando in città, dove ci sono molti più mezzi a due ruote rispetto al passato.