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Cronaca

Biennale del ferro battuto: ci siamo Parte la grande sfida degli artigiani Le strutture verso il tutto esaurito

Il programma del tradizionale appuntamento dal 31 agosto al 3 settembre. I concorsi previsti .

Biennale del ferro battuto: ci siamo Parte la grande sfida degli artigiani Le strutture verso il tutto esaurito

di Francesca Mangani

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A Stia è già clima di Biennale: torna la settimana dedicata al Ferro Battuto con la mostra più longeva e tradizionale che esista in Italia dal 1976. I forgiatori da ogni parte del pianeta sono in arrivo, in questi giorni si registrano già i primi arrivi, e hotel e ristoranti vanno verso il tutto esaurito. Una macchina organizzativa che vede la stretta collaborazione dei volontari dell’associazione con l’intero paese di Stia, che da giovedì 31 agosto a domenica 3 settembre accoglierà la XXV Biennale Europea d’Arte Fabbrile. Nata da un’idea di Pier Luigi della Bordella e Ivan Bruschi, con il fondamentale sostegno di Vittoriano Frulloni, allora sindaco di Stia, è la decana delle Mostre d’Artigianato Artistico del Ferro Forgiato che con continuità si tengono nel mondo. Nel corso degli anni la manifestazione ha dimostrato di essere il più importante punto di riferimento nel panorama mondiale dell’Arte Fabbrile diventando simultaneamente un’occasione per far conoscere la vallata casentinese, nell’ottica di un proficuo scambio tra cultura, artigianato e promozione del Territorio. Un’ennesima fondamentale dimostrazione della sensibilità e della naturale predisposizione che la gente casentinese ha nei confronti dell’artigianato e la riprova, per gli osservatori nazionali ed europei, che la Toscana resta sempre la culla della civiltà del lavoro artigiano e dell’arte applicata. forgiatura, arte applicata e design.

In questa edizione si affiancheranno molteplici iniziative tra cui Lanificio "Spazio vuotoIncubatore di Idee", "Campionato del Mondo di Forgiatura", "Concorso Internazionale di Progettazione e Disegno Pier Luigi della Bordella", "Concorso Internazionale di Scultura" e "Concorso Fotografico".

La Biennale diventa così un contenitore di eventi che richiamano migliaia di visitatori da ogni parte del mondo, attratti dal ferro battuto nel vero senso del termine, senza mai cedere troppo a vistosi interventi di tecnologie eccessivamente avanzate. Una tutela tenacemente sostenuta, anche dialetticamente, nei confronti di un prodotto che deve restare autenticamente "doc"; non un conservatorismo fuori tempo ed incorreggibile, ma un impegno cosciente in un confronto aperto a difesa di un’Arte che si è ricreata uno spazio proprio protesa alle necessità del futuro.