MARIANNA GRAZI
Cronaca

Intrappolati nel blackout. “Scene di panico a Lisbona”

Otto amici in viaggio per una festa di compleanno si sono trovati in mezzo al mega-guasto che ha coinvolto anche il Portogallo: “Ma ci siamo divertiti”

Intrappolati nel blackout. “Scene di panico a Lisbona”

Arezzo, 30 aprile 2025 – Immaginate di essere in un Paese straniero, al termine di un viaggio in compagnia, già punta da quel pizzico di nostalgia che sale ogni volta che arriva il momento di tornare a casa, e di trovarvi improvvisamente catapultati all’era preindustriale, senza corrente elettrica, senza luce, senza rete. Nemmeno quella di salvataggio. Cosa fare? Disperarsi o arrangiarsi aspettando che prima o poi qualcosa si sblocchi? È quello che è capitato due giorni fa a otto aretini che si sono ritrovati coinvolti in una (dis)avventura che ha dell’incredibile.

Alessio Tucci, che raggiungiamo al telefono - di nuovo carico e funzionante - e i suoi amici erano infatti a Lisbona quando la capitale portoghese, il resto dello Stato e la Spagna sono piombati nel più grande blackout della storia della penisola iberica.

“Eravamo alla fine del nostro viaggio dei 40 anni, ce ne regaliamo uno ogni cinque - racconta Alessio - dal 24 a 28 aprile e proprio lunedì, intorno alle 14, quando ci siamo avviati verso l’aeroporto dove dovevamo prendere il volo per Firenze, ci siamo accorti che era saltata la luce. Sia nell’appartamento che in strada ma abbiamo pensato si trattasse di un problema nella zona. La metro era chiusa, quindi abbiamo noleggiato un pulmino. E meno male, pensa a trovarsi intrappolati al buio sottoterra” ammette.

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Alessio Tucci e i suoi amici durante il soggiorno in Portogallo

Una volta arrivati allo scalo la situazione è apparsa ben diversa: “Era chiuso e fuori pieno di gente, scene da apocalisse. Viaggiatori disperati, famiglie nel panico con i bambini o persone anziane che non sapevano a chi rivolgersi o cosa fare. Ovviamente nessuno riusciva a capire cosa fosse successo, era saltato anche internet”. I ragazzi non si sono scoraggiati: “Quando abbiamo capito che i voli erano tutti cancellati, con un filo di connessione di uno dei miei amici abbiamo prenotato un alloggio per la notte”. Un picnic improvvisato e poi, zaini in spalla, si sono avviati a piedi verso la loro destinazione.

“Ci abbiamo messo un’ora, ma non c’era altro modo, senza Google Maps e con le strade intasate. Più volte ci siamo fermati a chiedere negli hotel se avessero posto, anche perché quando siamo arrivati al proprietario non risultava la prenotazione. Ma alla fine abbiamo risolto”. Una volta tranquilli di avere un tetto sopra la testa, gli otto si sono diretti verso il supermercato per improvvisare la cena. E qui, di nuovo scene d’altri tempi, non troppo lontani: “Code infinite per entrare a qualsiasi negozio di alimentari, c’era un assalto come ai tempi del Covid”, descrive l’aretino. E aggiunge: “Per fortuna avevamo dei contanti, sennò non avremmo nemmeno potuto pagare il cibo. Un insegnamento – ride – per chiunque viaggi: portatevi sempre degli spicci”.

L’atteggiamento del gruppo è rimasto positivo, anche durante la “cena a lume di candela con quello che eravamo riusciti a rimediare, cercando di non consumare tutto quello che ci era rimasto. Il problema erano anche i cellulari che si stavano scaricando, anche se è stato strano non poterli usare, eravamo scollegati dal mondo. Quando dalle 22.30 è riniziata a tornare l’elettricità, abbiamo provato a contattare la compagnia aerea per farci rischedulare il volo”.

Tutto è bene quel che finisce bene quindi? “Diciamo di sì, perché alla fine noi eravamo in viaggio, insieme, e l’abbiamo presa come un’avventura. Fuori abbiamo assistito a scene da panico, nulla di grave per fortuna ma tra chi era rimasto bloccato in metro, chi in ascensore, la polizia che cercava di ripristinare la circolazione senza semafori e vigili del fuoco ovunque, non è stato certo uno spettacolo da tutti i giorni”.

Ciliegina sulla torta, un po’ cara, ma alla fine poteva andare anche peggio, come loro stessi ammettono, “ci abbiamo guadagnato due giorni in più di vacanza, visto che ripartiremo domani (oggi, ndr) e atterreremo a Bologna invece che a Firenze”.