di Lucia Bigozzi
Vivere con meno di mille euro al mese è ciò che fanno 62mila persone "arruolate" dall’età nelle file dei 114mila pensionati aretini. Un dato sui tavoli delle associazioni di categoria e dei consumatori, ma pure su quelli di Caritas e del volontariato cittadino, che ogni giorno accolgono anziani con le bollette di luce e gas in mano e una sola richiesta. "Aiutatemi a pagare, se devo saldare la bolletta sono costretto a saltare il pranzo", è il mesto refrain.
Uomini e donne, che hanno lavorato una vita - operai, impiegati, commercianti e artigiani - e ora si ritrovano inchiodati alla bolletta energetica. Sono un centinaio quelli che bussano alla porta di Federconsumatori e "le maggiori difficoltà ad affrontare il caro-vita le riscontriamo nelle fasce dei monoreddito e famiglie mononucleari" spiega Chiara Rubbiani presidente dell’associazione. "Partiamo da un dato: quelle italiane sono le pensioni più basse d’Europa e la gente con i rincari, l’effetto pandemia e cassa integrazione si è ritrovata in grave difficoltà. Per non parlare dell’ultimo rimbalzo energetico che ha sfiorato quota 190 euro a kilowatt. Se prima le persone a reddito fisso riuscivano a stare in equilibrio calibrando bene entrate e uscite mensili, adesso quell’equilibrio è saltato".
L’aiuto c’è e viaggia su tre fronti: "Verifichiamo se i contratti applicati sono congrui, spesso si intrecciano con la problematica delle liberalizzazioni e non sempre vengono stipulati in maniera corretta, con costi elevati che non sono dovuti. Qualora ravvisiamo anomalie, le contestiamo per conto dell’utente. C’è poi l’intervento di mediazione con il gestore del servizio e nei casi in cui la persona non riesce a pagare l’importo, cerchiamo di ottenere una rateizzazione". Il terzo fronte è una sorta di "ultima spiaggia" cioè quando la situazione di disagio è molto grave. Lavoriamo con la Caritas e i servizi sociali del Comune cercando di trovare una soluzione per le situazioni più emergenziali", sottolinea Rubbiani. Sul capitolo bollette richiama la proposta di un "fondo nazionale per contrastare la povertà energetica" e a livello locale, "l’iniziativa condivisa con Cgil Arezzo di chiedere ad Estra un confronto per affrontare il tema in maniera sistematica. Dopo un primo incontro siamo in attesa del secondo".
La "fila" delle richieste di aiuto ha numeri importanti anche negli uffici di Confartigianato Persone, il dipartimento dell’associazione di categoria che conta oltre seimila associati e mette in pratica ogni giorno il welfare solidaristico. "Abbiamo due forme di sostegno, la prima collegata ai fondi del 5 per mille destinati alla nostra Onlus. Con queste risorse che oscillano tra cinquanta e sessantamila euro all’anno, garantiamo l’assistenza domiciliare ad anziani e ragazzi disabili", argomenta Angiolo Galletti che ha lanciato l’allarme sul dato in base al quale "oltre la metà dei pensionati aretini vive con meno di mille euro al mese".
L’altra direzione di "pronto intervento" è orientata a fronteggiare le bollette. "Provvediamo noi al pagamento degli importi sollevando così una quindicina di famglie dal peso dell’incombenza. Durante l’anno organizziamo mercatini e iniziative di solidarietà e una parte del ricavato la destiniamo all’assistenza domiciliare per altre dodici famiglie bisognose". Galetti sottolinea che "si tratta di un provvedimento extra, che esula dal progetto del 5 per mille. Per chi lo riceve, rappresenta una boccata di ossigeno perchè molti aretini non ce la fanno più ad arrivare a fine mese e a onorare gli impegni che solo due o tre anni fa non davano i problemi di oggi: dal mutuo per la casa, alla rata della macchina ma anche il capitolo delle cure mediche".