È la polmonite il "killer" delle feste. Salgono gli accessi al pronto soccorso per crisi respiratorie e infezioni ai polmoni che fanno scattare i ricoveri. Un’escalation di casi che colpisce non solo gli anziani con patologie pregresse o croniche ma perfino i giovani. Un tour de force tra Natale e Capodanno per gli specialisti del reparto Pneumologia e Utip del San Donato, guidato da Raffaele Scala che lancia alcuni alert.
Dottor Scala, perchè questa recrudescenza di polmoniti?
"Temperature rigide e circolazione di germi e batteri anche per la maggiore concentrazione di persone in ambienti chiusi durante il periodo delle festività, rappresentano i fattori che contribuiscono alla diffusione della malattia".
Qual è la situazione dal vostro osservatorio specialistico?
"Il quadro non è mai uguale di anno in anno. Nel 2023 proprio in questo mese, imperversava il virus influenzale che invece finora non ha avuto ancora un impatto forte sulla popolazione. Il picco è atteso a gennaio e per ora la situazione è sotto controllo dal punto di vista dei ricoveri per complicanze legale all’influenza. Un anno fa avevamo la triade, ovvero la combinazione di influenza, Covid e virus respiratorio sinciziale. Adesso il quadro è più eterogeneo, tuttavia l’impatto sulle persone è significativo".
Quali casi avete trattato?
"Abbiamo avuto alcuni focolai di legionella, così come si è già verificato in passato, segnalati all’igiene pubblica secondo quanto previsto dal protocollo. C’è una maggiore incidenza nei soggetti fumatori e con altre comorbidità. Abbiamo trattato anche pazienti con micoplasma pneumonie, un germe tra le cause delle forme più gravi di polmonite. E lo abbiamo riscontrato anche in persone giovani senza patologie, e dunque con un fisico sano. È stato il caso di una ragazza ventenne arrivata da noi con una forma aggressiva di polmonite, ora fuori pericolo".
E sul fronte dei virus?
"Sicuramente è aumentata la circolazione ma la previsione è che il picco di influenza e di altri virus respiratori debba ancora venire".
Quali altri nemici?
"Essendo il polmone un filtro importante dell’aria che respiriamo è chiaro che la riduzione dei meccanismi di difesa favorisce lo sviluppo di infezioni respiratorie anche gravi; ad esempio le patologie delle vie aeree superiori, le alterazioni della deglutizione, le patologie croniche respiratorie e sopra tutto l’esposizione a fumo e altre sostanza nocive in ambiente domestico e lavorativo. Quindi vie di ingresso esogene dall’esterno e endogene dall’interno per rottura di equilibrio tra fattori difensivi e agenti infettanti che circolano nell’ambiente".
Aumentano i ricoveri, super lavoro in reparto. Lei ha voluto fortemente il teleconsulto. Con quale bilancio?
"Sicuramente il telepneumoconsulto è di ausilio per aumentare il numero di casi di polmoniti trattabili a domicilio mediante una maggiore vicinanza comunicativa con i medici di medicina generale".
Avete ricoveri per Covid?
"Li abbiamo avuti ma si tratta pochissimi casi. Il virus quest’anno è meno aggressivo".
Lei continua a consigliare l’uso delle mascherine. Perchè?
"È una prudenza, un atteggiamento di buon senso, per proteggersi da virus e batteri. Io la uso quando entro in locali affollati o in ambulatorio. è uno scudo per evitare che l’organismo possa essere aggredito da un esercito di batteri".