SONIA FARDELLI
Cronaca

Boscaiolo conquista il Grand Canyon I sentieri dell’oro e 160 km in sella "È un’esperienza indimenticabile"

A seguirlo nella Tevis Cup come assistenti la moglie Serena e le amazzoni Ita Marzotto e Chiara Salvadori

Boscaiolo conquista il Grand Canyon I sentieri dell’oro e 160 km in sella "È un’esperienza indimenticabile"

di Sonia Fardelli

Giuseppe Ducci, un boscaiolo di Camaldoli, ha realizzato il sogno della vita a 57 anni suonati. Quello di partecipare alla Tevis Cup, la gara di Endurance tra le più dure al mondo, di 160 chilometri in California in mezzo al Grand Canyon da percorrere in sella ad un cavallo nel tempo massimo di 24 ore. E Giuseppe Ducci ce l’ha fatta tagliando il traguardo dopo 23 ore. Una bella soddisfazione considerando che sono partiti 98 binomi e solo 61 hanno finito la gara. Una prova particolarmente dura.

Il tracciato ripercorre i sentieri usati dai pony express che portavano la posta nel west al tempo della corsa all’oro. Inerpicandosi sul Grand Canyon in sentieri a volte stretti 20 centimetri e con sotto dirupi altissimi. L’ultimo cavaliere italiano a prendere parte alla Tevis è stato Pietro Moneta nel 1987. Adesso l’aretino Giuseppe Ducci del team Casentino Endurance, che ha finito questa grande sfida con una punta di orgoglio. "È stata davvero dura - ammette sorridendo - questi americani sono davvero matti. I sentieri sono molto stretti per i cavalli e i dirupi altissimi. Ma ci sono riuscito e la soddisfazione è tanta. Erano anni che mi preparavo per questa sfida e sognavo di parteciparvi". Tanta fatica, ma anche scenari da sogno che gli si sono aperti davanti. "Il Grand Canyon è fantastico - racconta Giuseppe Ducci - abbiamo montato anche di notte con la strada illuminata dalla luna piena e in alcuni tratti con l’aiuto delle torce.

Uno scenario fantastico e se mi voltavo indietro vedevo questa fila lunghissima di cavalieri. Immagini che mi resteranno sempre negli occhi". Giuseppe Ducci ha avuto come assistenti in questa sua impresa la moglie Serena Sereni e le amazzoni Ita Marzotto e Chiara Salvadori che lo hanno seguito con un furgone. "Abbiamo fatto più chilometri noi di lui - dice Chiara - e di corsa per essere pronte ad assistere nelle soste lui e il cavallo. Ma è stato bellissimo. Giuseppe ha gareggiato davvero bene.

Nei momenti di sosta mangiava sempre pasta con sugo fatto in casa e olio extravergine di oliva toscano". Giuseppe Ducci ha cominciato ad avvicinarsi al mondo equestre da giovanissimo. "A cinque anni - dice - salivo sui muli che mio padre anche lui boscaiolo usava per trasportare la legna. Da allora non ho mai smesso. Nei momenti liberi sono sempre a cavallo facendo lunghi trekking sui sentieri intorno all’eremo di Camaldoli. In Casentino non abbiamo il Grand Canyon, ma le alture non ci mancano"..