Arezzo, 15 ottobre 2015 - Pochi sanno che al Museo dell’Alfa Romeo di Arese lavora da alcuni mesi come guida un nostro giovane concittadino Andrea Cioncolini, e non tutti sanno che all’interno di questo museo è custodita l’Alfa Romeo Gran Prix P2 del 1924 sulla quale Gastone Brilli Peri vinse il campionato del mondo nel 1925. Il museo fa parte di quell’azione di rilancio che è in corso e che riguarda le auto e la produzione dell’Alfa Romeo. All’interno di uno dei saloni principali di questo spazio espositivo è dunque esposta la famosa auto con la quale il pilota montevarchino (non di origine, ma di adozione) si aggiudicò il campionato del mondo nel 1925. Un campionato del mondo che ancora non era riservato ai piloti, ma alle sole case costruttrici. Addirittura Andrea ci ha spiegato che quello del 1925 fu in assoluto il primo campionato del mondo della storia dell’automobilismo, pioniere di quello che sarebbe diventato in seguito la Formula Uno. La P2 che guidò Brilli Peri era un’auto ad 8 cilindri che superava i 200 km di velocità. Bella anche la storia di Brilli Peri che nella sua breve esistenza ha corso su tutti i veicoli (bicicletta, moto, auto). Gastone Brilli-Peri era figlio del conte Alessandro Brilli-Peri e della marchesa Elisa Alli Maccarani, residenti a Firenze, ma come molte famiglie nobili fiorentine, proprietari anche di una serie di immobili e terreni in campagna tra i quali anche a Montevarchi in località Giglio. Gastone preferì vivere nella nostra città anziché a Firenze (tanto da trasferirvi anche la sua residenza) e si considerava a tutti gli effetti montevarchino. Particolare anche il modo con cui Brilli Peri arrivò a correre per l’Alfa Romeo. Nel 1925 durante il Gran Premio di Francia morì Antonio Ascari che era colui che guidava la famosa P2. Fu così che l’Alfa Romeo al gran premio successivo del 6 settembre 1925, a Monza, l’ultimo di quella stagione, chiamo proprio Brilli Peri a guidare proprio l’Alfa P2. Chiamò lui perché nelle corse precedenti si era dimostrato un grande pilota e un grande temerario sulle auto, senza paura e pronto a rischiare, pur di sfruttare al massimo le potenzialità del mezzo che era chiamato a condurre. Fu quello di Monza, un Gran Premio intenso e ricco di colpi di scena, ma dopo 80 giri di pista e dopo circa 800 km, Brilli Peri sfrecciò sul rettilineo d'arrivo per primo sotto la bandiera a scacchi con un tempo di 5 ore, 14 minuti e 33 secondi. E grazie a questa vittoria l'Alfa Romeo diventò campione del mondo. Brilli Peri ha poi continuato a correre per l’Alfa Romeo e per altre case, ottenendo grandi successi, fino a quando non morì durante le prove del Gran premio di Tripoli il 22 marzo del 12930. Il corpo di Gastone Brilli Peri rientrò a Montevarchi il 28 marzo dove fu allestita una camera ardente nella Chiesa della Misericordia. Mentre in tutta la città le bandiere erano a mezz'asta, il 29 marzo fu celebrato il funerale al quale partecipò una folla imponente arrivata da tutta l'Italia. Un funerale che il nonno di Andrea, Amedeo Rossini, ancora ricorda. In memoria del figlio scomparso, la madre Elisa lasciò la villa di Montevarchi alle suore Calasalanziane che la adibirono ad asilo infantile intitolandolo al pilota. La marchesa donò anche una campana alla chiesa di Santa Maria al Giglio. Dunque se capitate ad Arese in provincia di Milano, una visita al Museo dell’Alfa Romeo è d’obbligo (il museo è chiuso il martedì, aperto negli altri giorni dalle 10 alle 18, il giovedì fino alle 22) e potete essere accompagnati a visitare l’Alfa Romeo P2 guidata da Gastone Brilli Peri da Andrea Cioncolini, il nostro concittadino che ogni giorno spiega ai visitatori la bella e affascinante storia del grande pilota montevarchino.
CronacaL'Alfa Romeo di Gastone Brilli Peri in mostra al museo di Arese dove lavora un giovane montevarchino